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Dovrebbe arrivare un pezzo a misura. In foto: PONTE MORANDI


di Elisa Salvi


TRENTO. Un albero di Natale in piazza Petrella a Genova, fino a ieri, non c’era mai stato. Un simbolo di rinascita, che profuma di bosco e di neve, che il Municipio della Valpolcevera dedica alla popolazione di Certosa, quel pezzo di città spezzato dal crollo del ponte Morandi. Vite interrotte, case abbandonate, spazi urbani inaccessibili, viabilità rivoluzionata. Qui tutto parla del prima e del dopo 14 agosto 2018. Ma, come spesso accade quando si reagisce con innata positività a una tragedia, da ogni mattone e da ogni angolo di strada si manifesta una vitalità che infonde coraggio. Così, attorno all’albero della Val di Fiemme che arriva per Natale “c’è grande fermento”, assicura Federico Romeo, il giovane presidente del municipio che lavora con entusiasmo per gli abitanti della zona. È lui che, il primo ottobre scorso, ha scritto allo scario della Magnifica Comunità e ai sindaci fiemmesi, avviando una collaborazione che si è trasformata in un’amicizia, fondata sulla generosità, tra territori italiani, feriti entrambi nell’arco di soli tre mesi.

«In Val di Fiemme - racconta Romeo - ho trascorso tante vacanze estive. Mi ha sempre affascinato la Magnifica Comunità, tanto che mi sono documentato sulla sua storia. È stato naturale mettermi in contatto con lo scario Giacomo Boninsegna, quando abbiamo cominciato a organizzare il Natale qui, accanto al ponte Morandi. Abbiamo apprezzato molto che il progetto avviato, prima del maltempo che ha colpito la valle a fine ottobre, sia proseguito e si sia concluso nel segno della vicinanza. Non possiamo che essere grati». Festività sicuramente diverse, non solo perché dopo l’accensione delle luci dell’albero l’8 dicembre, a quattro mesi dal crollo - il 14 dicembre - familiari e cittadini si ritroveranno accanto all’abete per una giornata di ricordo e di serenità e svago per i bambini, ma soprattutto perché, complice pure l’albero, questo Natale esprime il suo vero significato a Certosa, dov’è in corso una gara di solidarietà.

Non solo l’abete rosso è stato donato dalla Magnifica, ma pure l’impresa genovese Aster, con i suoi mezzi, l’ha posizionato gratuitamente in piazza Petrella, mentre Coop Liguria ha offerto gli addobbi luminosi: «È la prima volta che abbiamo un albero così e ci teniamo. Nei prossimi giorni arriveranno cori di bambini ad esibirsi in piazza, poi alcuni artisti di Zelig e ci saranno altre occasioni di incontro per la popolazione. Certo, per noi è un momento difficile, ma è straordinario assistere a tante iniziative di solidarietà, cominciate subito dopo il crollo, da parte di cittadini, associazioni, scout». E ci sono già anche gruppi prenotati per giungere ai piedi dell’abete della Val di Fiemme: «Il 15 dicembre, ad esempio, 150 persone arriveranno, con tre pullman, dal Piemonte a Certosa per ammirare l’albero e acquistare i regali di Natali nei negozi che hanno subito un brutto contraccolpo dopo il 14 agosto. Naturalmente, i fiemmesi e tutti i trentini sono benvenuti: quest’albero è un ponte che unisce, è un dono che dà speranza».















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