Provincia di Trento, scoppia la polemica sui premi

Accuse tra Servizi sulla ripartizione dell'«anticrisi». E nel mirino finiscono i forestali


Luca Petermaier


TRENTO. Sta creando più grattacapi del previsto la spartizione della torta dei premi anticrisi (circa 700 mila euro) stanziati dalla Provincia per riconoscere ai propri dipendenti lo sforzo profuso per dare piena attuazione alle misure di sostegno all'economia locale. Tra i più criticati quelli del dipartimento foreste sui cui premi anche i sindacati confederali si sono divisi. La domanda - velata da una malcelata ironia - che negli ultimi giorni si rincorre nelle strutture provinciali più impegnate dalle misure anticrisi è la seguente: «Ma cosa c'entrano i forestali con la crisi economica?». Invidie interne, qualcuno potrebbe obiettare. Il fatto è che sulla ripartizione dei premi anticrisi anche Cgil, Cisl e Uil si sono divisi, con la prima e l'ultima sigla che - nelle scorse settimane - si sono rifiutate di firmare l'accordo sulla ripartizione delle somme per i dipendenti del dipartimento foreste, da sempre terreno di conquista della Cisl. La scelta dei criteri di ripartizione dei premi, a ben vedere, non è chiarissima. Qualche servizio ha deciso di usare un metodo un po' «democristiano» dichiarando che tutti, indistintamente, i dipendenti della struttura sono stati «toccati» dagli sforzi aggiuntivi determinati dalla gestione delle misure anticrisi. In altri servizi, al contrario, i dirigenti hanno indicato nello specifico i dipendenti più operativi riservando a loro - e solo a loro - la possibilità di spartirsi la torta. Il risultato è che mentre al dipartimento foreste tutti i dipendenti hanno ricevuto qualche decina di euro in più «a pioggia» nella busta paga, all'Agenzia del lavoro (insieme all'Agenzia dei Servizi la struttura più appesantita dal lavoro aggiuntivo) al budget richiesto mancano addirittura soldi. Nei giorni scorsi Cgil e Uil hanno incontrato proprio i dipendenti dell'Agenzia del lavoro, dai quali hanno raccolto le perplessità circa la distribuzione dei premi all'interno della struttura. Le due sigle sindacali hanno spiegato di aver già informato il dipartimento del personale delle lamentale ricevuto e di avere intenzione di chiedere una integrazione del fondo anticrisi da destinare proprio all'Agenzia del lavoro. E' stato anche spiegato nel dettaglio il motivo per cui Cgil e Uil si sono rifiutate di firmare l'accordo sulla distribuzione dei premi ai forestali: «Nulla contro i lavoratori - spiega Stefano Galvagni della Uil - ma sostenere che tutti i dipendenti del dipartimento - comprese le guardie che girano nei boschi - abbiano controllato, coordinato e supervisionato le attività legate alla manovra anticrisi mentre all'Agenzia del lavoro solo alcuni lo avrebbero fatto ci sembrano delle giustificazioni poco credibili».













Scuola & Ricerca

In primo piano