RIVA. Da una parte Garda Trentino Fiere (ossia la provincia che ne detiene la maggioranza delle azioni) cerca di risparmiare l'Ici sui padiglioni fieristici della Baltera; dall'altra il Comune di Riva è interessato invece ad incassare l'imposta attraverso la Gestel: tutt'intorno una miriade di centri congressuali e fieristici sparsi un po' per tutta l'Italia, spettatori tutt'altro che disinteressati attendono di vedere come andrà a finire a Riva, dal momento che la decisione riguarda anche loro. Tutto nasce da una questione di «classamento», ossia di inserimento degli immobili all'interno di una delle categorie stabilite dalla legge per la classificazione degli immobili e la conseguente applicazione dell'imposta. Dall'istituzione dell'Ici fino al 2002 i padiglioni erano in categoria E, ed erano esonerati dal pagamento dell'imposta. Otto anni fa, ultimati i lavori per la realizzaziione del bar e dei servizi annessi nel seminterrato del padiglione fieristico, la proprietà -ossia Garda Trentino Fiere- ha regolarmente trasmesso al Catasto la segnalazione dei cambianti introdotti nell'edificio. In quella occasione l'Ufficio delle Entrate ha provveduto ad un diverso classamento, nella categoria E, sulla base d'una nuova norma varata dal governo nazionale. Di conseguenza la Gestel ha provveduto a sollecitare il versamento dell'imposta che per i due padiglioni principali ammonta a circa 37.000 euro all'anno ed arriva intorno ai 40 mila mettendo nel conto anche gli altri edifici minori. Garda Trentino Fiere ha così deciso di ricorrere alla commissione tributaria di I grado di Trento contro il classamento: in gioco non c'è solo l'Ici per gli edifici esistenti ma anche quella sui nuovi volumi previsti dall'ampliamento progettato dalla Himmelb(l)au per cui si sta viaggiando verso l'appalto. La sentenza è attesa perchè costituirà un precedente anche per gli altri complessi fieristici in Italia.