Progettone, pronto il giro di vite

Aumento dell'età di accesso e contratti a tempo. Sindacati preoccupati


Chiara Bert


TRENTO. Innalzamento dell'età di accesso, 53-55 anni per gli uomini (oggi sono 51) e 48-50 per le donne (dai 46 attuali) e degli anni di contributi. Contratti a tempo nella prima fase e ingresso in base all'Icef. L'annunciata stretta sul «Progettone» ora è una proposta messa nero su bianco dalla giunta provinciale nella manovra 2012. Oggi l'incontro con i sindacati.

Nato nel 1984 per dare lavoro ai disoccupati di fronte alla chiusura di importanti fabbriche, oggi il «Progettone» occupa 1.300 persone, che ricevono mille euro al mese. Un sistema unico in Italia di difesa sociale ma che oggi è arrivato alla saturazione: la schiera degli impiegati è cresciuta a dismisura, con un 25% di aumento dall'inizio della crisi, e i lavori si sono esauriti. Il costo per la Provincia è alto - 55 milioni nel 2010 - e la sostenibilità a rischio, tanto che da tempo è attivo un tavolo di monitoraggio e in molti condividono la necessità di una riforma.

Intanto però piazza Dante ha messo la propria proposta nella bozza della finanziaria 2012 consegnata alla maggioranza. Quattro gli interventi indicati: aumento dell'età per l'accesso al «Progettone» sia per gli uomini (da 51 a 53-55 anni) che per le donne (da 46 a 48-50) e aumento degli anni di contribuzione richiesti da 10 a 15; utilizzo, nella prima fase di accesso, solo di contratti a tempo determinato, destinando quelli a tempo indeterminato solo ai lavoratori più anziani da accompagnare verso la pensione; valutazione della situazione economico-patrimoniale del lavoratore (attraverso l'Icef) come criterio per l'accesso e per la permanenza di chi è assunto a tempo determinato; l'obbligo di uscita dal «Progettone» alla prima finestra pensionistica utile (vecchiaia o anzianità).

Un cambiamento profondo, su cui oggi la giunta si confronterà con i sindacati. Già un mese fa la Cgil aveva riconosciuto l'utilità di nuove regole di accesso, ma aveva anche messo in guardia dal rischio di passare da una «logica del diritto» a quella del «bando regolato dalla posizione in graduatoria», quello che verrebbe introdotto con la valutazione Icef a cui i sindacati sono contrari.

Apertura al confronto sull'aumento dell'età di accesso (la proposta della Provincia punta a eliminare dal calcolo dell'età minima gli anni di mobilità, 3 anni per le imprese con più di 15 dipendenti, 20 mesi per quelle piccole), mentre restano molti gli interrogativi sui contratti a tempo. Giovanni Galluccio, segretario della Uila, critica la giunta: «Le riforme si costruiscono con le parti sociali, non declamandole a mezzo stampa, soprattutto su un sistema complesso come il Progettone che riguarda persone fragili». Nella proposta della Provincia non c'è traccia di quella «compartecipazione ai costi da parte delle imprese» invocata dallo stesso presidente Dellai un mese fa.













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