«Prof» Andreatta boccia Cia e Salvini

Finale di campagna per il sindaco uscente. «Poco impegno e studio tra gli avversari. Siamo diversi a loro: vi farò sognare»


di Luca Marognoli


TRENTO. Non si è dimenticato di essere professore di liceo il sindaco Alessandro Andreatta. Nel comizio di chiusura della campagna, ieri sera in piazza Battisti, davanti a un centinaio scarso di candidati e sostenitori (ma c’era anche Dellai), ha fatto una breve ma puntuale lezione: «I nostri valori sono libertà, democrazia, giustizia, equità, mondialità», ha scandito. «Che ci azzeccano Salvini e Cia con tutto questo? Non abbiamo dubbi: noi siamo un’altra cosa!». Il leader del centrosinistra autonomista, che insegna all’Arcivescovile, ha anche bocciato la preparazione della concorrenza, accusando quelli che ha chiamato «competitor» di «non avere approfondito» spesso i temi importanti al centro del dibattito. «Non ho trovato studio né impegno». Di scuola, turismo, lavoro e ambiente - ha aggiunto inasprendo la sua “ramanzina” - si è parlato poco. «Trento è una città che funziona e da lì ripartiamo per prendercene cura assieme».

Si chiude una campagna - ha aggiunto Andreatta - «strana, che qualcuno ha definito sotto tono, ma che è stata una grande avventura: a chi mi chiedeva se fossi stanco rispondevo che avere la possibilità di incontrare le persone dove lavorano e vivono per parlare del futuro della città mi sembra una cosa bella».

Un applauso convinto della platea è arrivato quando Andreatta ha citato Cesare Battisti (cui è intitolata la piazza teatro del comizio) e Degasperi, come rappresentanti dei valori della città, e i partigiani (che danno il nome alla vicina galleria) «per ricordarci che Trento è una città antifascista». Ma che vuole essere anche città solidale, per dare «opportunità a chi vuole spiccare il volo, come i giovani» e per offrire dei «paracadute» a chi - e sono sempre di più - ha bisogno. Quindi un riferimento a Renzi: «Ha detto una cosa bella, che i sindaci sono i custodi dei sogni di una comunità. Io vorrei essere anche chi li realizza». Un gran finale di campagna in rosa, quello di Andreatta, con 4 donne dei partiti alleati a prendere la parola prima di lui portando sul palco cartelli simbolo dei valori della coalizione: Lucia Coppola dei Verdi, Chiara Maule del Cantiere civico, Marika Ferrari del Patt e Maria Chiara Franzoia del Pd. Poi brindisi nei due bar della piazza. Con tanti amici (Dorigatti e Zeni fra gli altri) e una donna speciale: la fidanzata Elisabetta Brunelli. Da anni, con elegante discrezione, al suo fianco.













Scuola & Ricerca

In primo piano