Primiero: per amore dell'arte brucia la casa

La «performance» di Matteo Zeni, giovane artista trentino: va in fiamme solo l'involucro di giornali, salvo l'edificio di legno
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Raffaele Bonaccorso


PRIMIERO. Cosa direste se vostro figlio vi proponesse di ricoprire la vostra casa di fogli di giornale per poi darle fuoco, assicurandovi l'integrità della casa stessa? Non è facile rispondere. Papà Silvano, invece, non ha battuto ciglia: «Che problema c'è? Fai pure!».

D'altra parte, cosa volete, loro sono due artisti. E mamma Silvana? Mamma Silvana c'è abituata... Ed allora via all'operazione o meglio alla "performance art", cioè la situazione artistica che ha avuto luogo a Molaren di Mezzano, a cui ha assistito un folto pubblico di curiosi.

Gran lavoro nel ricoprire di fogli di giornale la casa, che è tutta in legno e dove la famiglia abita. Gente che si ferma sullo stradone a guardare stupita. Avvisi ai vigili del fuoco volontari di Mezzano (presenti poi all'happenig serale) e ai carabinieri. Ultimi ritocchi mentre il pubblico ormai incuriosito si fa più numeroso (in una "performance art" il pubblico non può mancare).

Videocamere e fotocamere pronte. Infine, via a dare fuoco ai fogli di giornali lungo tutta la base della casa ed ecco uno spettacolo che nessuno si sarebbe immaginato: i fogli di carta che bruciano, il leggero vento che alimenta le fiamme che avvolgono tutta la casa, le facce a bocca aperta illuminate a lampi dalle lingue di fuoco, crepitio discreto della carta a scemare e poi buio e la casa ancora tutta integra, come voleva Matteo Zeni, l'artista ventenne di Mezzano che ha proposto la "performance art" e che è al settimo cielo.

«Viviamo in una società, in un'era, in un sistema politico sociale mondiale, che guida i nostri pensieri e le nostre azioni - spiega Matteo Zeni - e mass media, giornali, tv, informatori dicono cose apparentemente vere o false, cose marginali scritte e raccontate in forma eclatante o viceversa cose importanti minimamente accennate. Masse di persone apparentemente libere, ma in realtà schiave di se stesse. Siamo come una casa di legno fragile alle intemperie, ma essenziale per chi la abita. Così ho pensato di coprire la mia casa fatta tutta di legno con dei fogli di giornale, come a dire che il sistema rende schiavi e ognuno di noi schiavo di se stesso, convinti però di essere liberi di pensiero e azione. Una volta coperta di giornali bisognava incendiarla. Questo a significare che l'uomo cerca la sua vera libertà, la libertà dal sistema e se il pensiero è libero allora brucia il sistema, ma non la gente, quindi la casa resta integra».

Matteo Zeni dopo i 5 anni alla scuola d'arte di Ortisei, seguendo la strada del padre Silvano, artista noto nel campo della scultura, intende proseguire gli studi all'Accademia d'arte di Monaco, alla Kunstakademie, ma per poter accedere deve presentare una opera innovativa, qualcosa di originale e superare il test d'ingresso. «Libertà conquistata», così ha voluto chiamare la sua "performance art", sarà appunto il suo test d'ingresso. In bocca al lupo.













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