Primarie dei «grillini» con tre candidati

Ivo Gentilini, Nicola Gottardi e Mario d’Alterio: il Movimento 5Stelle farà correre uno di loro per la poltrona di sindaco


di Roberto Gerola


PERGINE. Nel giro di tre ore, la prima riunione del Movimento 5 Stelle perginese ha deciso di presentarsi alle elezioni comunali, ha elaborato anche se parzialmente la lista e soprattutto individuato tre candidati a sindaco, sui qui dare il via a una sorta di primarie tra i “grillini”. Sono: Ivo Gentilini di Ischia e i due esponenti M5S della prima ora Nicola Gottardi e Mario d’Alterio (quest’ultimo candidato alle recenti nazionali). L’incontro si è svolto giovedì sera nello studio fotografico “Tania” nel palazzo Amedeo in piazza Municipio. A guidare la serata Mario d’Alterio e Nicola Gottardi. Di fronte una trentina di persone che si sono via via presentate: di Pergine, delle frazioni, di Civezzano, di Levico Terme. C’era anche Virgilio Rossi (neo grillino, consigliere della Comunità di valle nonesa). Alcuni convinti, altri solo osservatori, ma interessati. Qualche volto noto soprattutto per i trascorsi (attivismo in comitati vari, battaglie su temi specifici) come Michele Fabbro (candidato a sindaco per Pergine attiva, 4 anni fa) e con lui Fausto Nicolussi e Giorgio Perini. Ma anche appunto altri aderenti al M5S o al Meet-up (la piattaforma di Grillo) o più semplicemente attirati dalle idee del movimento.

Ognuno dei presenti, ha illustrato se stesso: provenienza, lavoro, motivazioni. In alcuni casi appunto, curiosità, in altri condivisione, altri ancora appoggio totale, per alcuni anche militanza da tempo, attivismo, partecipazione, sostegno. Non bisogna dimenticare che a Pergine, il M5S è risultato essere il primo partito alle recenti nazionali: 2.674 voti (22,93%) contro i 2.671 del Pd (22,91%). E questo risultato ha influito sui contenuti della serata con, in particolare, molte considerazioni tipo «in questa sala siede anche il futuro sindaco di Pergine», «occorre pensare a un consiglio comunale con molti posti occupati da noi» e via dicendo. Sono stati appunto d’Alterio e Gottardi a condurre i lavori: storia del M5S, successi, traguardi raggiunti, atteggiamenti futuri, soprattutto regole comportamentali. Programmi praticamente zero. «Perché sarà la gente a dirci cosa dobbiamo fare e dire, ma soprattutto cosa proporre. Ovviamente tenendo presenti i principi fondamentali dell’M5S. Perché noi ci dobbiamo distingue rispetto ai partiti tradizionali». Quindi, regole che i candidati sindaci devono rispettare (tra l’altro solo appunto in tre quelli con i requisiti in regola: per la verità potevano essere anche qualcuno in più ma per questioni di lavoro si sono ritirati): trasparenza (pubblicare i redditi), massimo 2.500 euro netti di indennità, curriculum in rete, intenti generalizzati. Tutti i candidati devono risiedere nel Comune dove si presentano («Sono loro che dovranno gestire il loro territorio», è stato detto). Qualche particolarità ancora: impegnarsi a non entrare in coalizioni e a non avere tessere di altri partiti e partecipare al 75% delle attività. Qualche discussione sul requisito “data di iscrizione” (superato in parte con l’attivismo) e poi appunto la lista che sarà ufficiale dopo la “certificazione” da parte dello staff nazionale.

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