Prezzi, brutte sorprese alla cassa

Ritocchi superiori all'1% previsto per l'Iva. Protestano i consumatori


Jacopo Tomasi


TRENTO. Brutte sorprese alla cassa per molti consumatori trentini con l'aumento dell'Iva dal 20 al 21%, entrato in vigore sabato scorso. In alcuni casi, infatti, i negozianti avrebbero approfittato del rincaro per ritoccare ulteriormente i prezzi. Al nostro giornale sono arrivate alcune segnalazioni, come quella di Bruno Pisetta che domenica è stato "beffato" mentre stava facendo acquisti in un centro commerciale. «Ho preso un hard disk interno con il cartellino che segnava un prezzo di 109 euro. Alla cassa mi hanno informato che il prezzo sarebbe stato superiore a causa dell'aumento dell'Iva. Ho fatto rapidamente un calcolo e mi aspettavo un aumento inferiore all'euro, invece lo scontrino è stato di 111,99 euro. Significa che l'aumento applicato dal negozio non è stato dell'1%, bensì superiore al 3%».

Un'altra segnalazione è arrivata ieri mattina in seguito all'acquisto di due lampade in un negozio della città. Alla cassa la sorpresa: i conti non tornano. La differenza tra il prezzo esposto e quello effettivo, infatti, è ben superiore all'1%. Anche in questo caso si tratta di pochi centesimi, il cliente tira avanti, ma con amarezza segnala la sorpresa alla cassa.

Anche il consigliere provinciale dell'Idv Bruno Firmani (come scriviamo a parte) denuncia l'aumento anomalo del prezzo relativo al tratto di A22 tra Rovereto e Bolzano, passato da 5,40 a 5,50 euro, 5 cent più del dovuto. «Quanti applicheranno correttamente l'aumento?», si chiede il consigliere. Mettendo le mani avanti anche il Centro consumatori di Trento invita a segnalare difformità o rincari anomali.

Ma in questi giorni tutti si saranno posti questa domanda: quali sono i prodotti che subiranno aumenti e quelli che invece dovrebbero restare con i prezzi invariati? Il Crtcu fa un po' di chiarezza. L'aumento dal 20 al 21 per cento farà schizzare ulteriormente verso l'alto il già esorbitante prezzo dei carburanti, con la benzina che vola a 1,7 euro al litro. Aumenteranno anche i prezzi degli elettrodomestici: lavatrici, lavastoviglie, televisori al plasma, cellulari. L'Iva al 21% toccherà anche i listini delle automobili: secondo Federauto l'incremento medio del prezzo delle vetture sarà di 220 euro. Ritocchi all'insù anche per abbigliamento, calzature, articoli per la casa, cartoleria, biglietti del cinema, fatture di artigiani e avvocati. Non solo. Brutte notizie per i viziosi del fumo: i pacchetti delle sigarette hanno già subìto aumenti di 15-20 centesimi.

Nessun rincaro, invece, dovrà esserci per pane, latte, giornali, soltanto per citare alcuni prodotti con l'Iva al 4%, che rimarrà tale. E l'irrinunciabile caffè? Inevitabile l'aumento per la confezione al supermercato, invariato dovrebbe restare il prezzo della tazzina al bar. Nel primo caso l'Iva è al 20% e passa al 21%, mentre nel secondo è al 10% e non subirà aumenti. Quindi, se al bar vi diranno che il caffè costa di più a causa dell'Iva, sappiate che non è vero.

Tra ritocchi più o meno legittimi, l'Iva scatena polemiche. Per molti si tratta di una mossa sciagurata in questo momento di crisi, poiché colpisce direttamente i consumatori (soprattutto le famiglie con reddito medio-basso) e rischia di congelare ulteriormente i consumi. L'aumento sul singolo acquisto sarà quasi impercettibile. Questione di centesimi. Ma cent dopo cent, il governo conta di portare nelle casse dello Stato 4,2 miliardi di euro l'anno dal 2012. E su ogni trentino si stima che il peso annuo sia di 110 euro.













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