Preso a botte dall’alunno, il professore gli fa causa

E’ successo alle scuole medie di Levico. L’insegnante voleva riportare la calma in una classe scoperta e un ragazzo lo ha preso a pugni. Ora chiede 22 mila euro



TRENTO. Voleva solo riportare la calma in una classe. Invece le ha prese da un alunno. Un pugno in faccia che lo ha mandato a gambe all’aria. E’ la disavventura capitata a un insegnante di lettere della scuola media di Levico. L’uomo, difeso dall’avvocato Monica Carlin, chiede 22 mila euro di danni all’alunno. L’alunno, per contro, ha presentato domanda di riconvenzionale chiedendo danni all’insegnante e ha chiamato in giudizio la Provincia autonoma che, a suo parere, avrebbe avuto responsabilità nei fatti dal momento che aveva lasciato una classe senza insegnante.

Ma andiamo per ordine. I fatti risalgono al maggio 2006. La causa è stata riassunta in giudizio in questi giorni perché il ragazzo è diventato maggiorenne. Quel giorno la classe del giovane era rimasta per un’ora senza insegnante. Per ovviare a questa mancanza era stata mandata una bidella che, però, faticava a mantenere la disciplina. La classe nel giro di pochi minuti si era trasformata in una vera e propria bolgia. Volavano aeroplanini di carta. Si sentivano urla che risuonavano lungo i corridoi e anche nelle classi vicine. Proprio nella classe accanto, il professore stava facendo lezione. Solo che il rumore crescente gli impediva di farlo. I suoi alunni venivano distratti dal quel baccano e si mettevano a ridere.

Così il professore è andato a riportare la calma nella classe vicina. Ha ordinato agli allievi di sedersi e gli hanno obbedito. Tutti tranne un ragazzo un po’ più grande degli altri. L’alunno non obbedì al professore e gli rispose:«Io non mi siedo. Lei non è il mio insegnante e non può darmi ordini». A quel punto, il professore ebbe un moto di stizza. Sollevò una mano come per cercare di spingere verso la sedia il ragazzo. Non lo toccò neanche. Il giovane, però, reagì senza usare la stessa titubanza. Anzi. Sferrò un violento destro al mento del professore. Il professore mantenne il controllo e chiese all’alunno se si rendeva conto della gravità del suo gesto. Per tutta risposta, il ragazzo lo coprì di insulti e minacce. Terminata l’aggressione, il professore, completamente sotto shock, tornava verso la sua classe, l’alunno continuava ad inseguirlo sul corridoio e a rivolgergli insulti e minacce, terrorizzando l’intera classe e il personale accorso nel frattempo, compreso il dirigente. Il professore riportò contusioni varie con una prognosi di 25 giorni in totale. Il professore ha fatto causa per ottenere i danni materiali e morali e i ragazzo ha chiamato in causa la Provincia perché avrebbe causato tutto non mettendo a disposizione un supplente. La causa è stata riassunta dalla sezione staccata di Borgo del Tribunale.

(u.c.)

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