il caso

Premio Trentino dell’anno, Zanotelli lo dedica ai No-Tav

Il comboniano che vive e opera al rione Sanità di Napoli accetta il riconoscimento ma lo dedica a chi lotta contro il treno ad alta velocità al Brennero e per l’acqua


di Francesca Caprini


TRENTO. Dopo Samantha Cristoforetti, Padre Alex Zanotelli: il comboniano trentino diventato il volto della lotta per l’acqua pubblica in Italia, sarà insignito del Premio Trentino dell’Anno 2016. Ma lui lo dedicherà ai comitati che lottano per l’acqua bene comune in Trentino, e ai No Tav Brennero, ovvero coloro che si stanno spendendo per impedire la costruzione del contestato traforo fra Italia ed Austria, lungo oltre 200 chilometri.

Lo annuncerà anche attraverso un discorso che invierà dalla sua Napoli al Festival OltrEconomia questo sabato, dedicato a “Conflitti, diritti e partecipazione: per una giustizia senza confini”, con una sessione di incontri che vedranno sul palco il referente di Emergency Christian Elia, la volontaria a Lesbo, Caterina Amicucci, il referente del Forum Trentino dei Movimenti per l’Acqua Augusto De Sanctis ed Alberto Zoratti, presidente di Fairwatch Italia e della Campagna Stop Ttip Italia.

Ed è proprio durante la manifestazione contro il Ttip - il Trattato Transatlantico di Libero Commercio fra Eu e Usa - lo scorso 7 maggio a Roma, che avevamo incontrato il prete attivista nostrano mentre apriva dietro un grande striscione un corteo di oltre 30 mila persone, e che ci aveva anticipato: «Io da sempre rifiuto i premi. Però questa volta ho pensato che fosse significativo riceverlo e dedicarlo a chi davvero sta lottando per la salvezza del territorio trentino, ovvero coloro che lottano perché l’acqua a Trento e Rovereto sia pubblica e perché venga fatta l’Azienda Speciale per gestire le nostre risorse idriche: l’acqua è vita, ricordiamocelo”.

E poi i comitati che lottano contro la TAV del Brennero: «Questo tipo di megaprogetti sono devastanti: anche questo traforo andrà ad intaccare le fonti idriche. L’acqua anche in questo caso è il cuore del problema».

Chiediamo ad Alex se esiste una connessione fra la sua missione nel quartiere più violento d’Europa e la sua militanza per l’acqua bene comune: «Questi sono conflitti sociali che richiamano tutti quanti alle nostre responsabilità: una società divisa, dove lo stato è assente, dove i beni comuni vengono svenduti, in preda al Dio Denaro: il filo che collega la lotta per l’acqua, contro la malavita organizzata, contro trattati come il Ttip e la devastazione dei territori, è molto chiara. È necessario cambiare rotta, immaginare un modello diverso di società, più giusta e più responsabile».

Una riflessione che s’allarga anche all’emergenza profughi, per cui: « La proposta fatta dal governo Renzi alla Commissione Europea per risolvere il problema dei migranti in arrivo dall’Africa, la cosidetta Migration Compact, è un brutto passo da parte dell’Italia. Lo spirito è lo stesso dell’accordo fatto dalla Unione europea con la Turchia. È un mercanteggiamento sulla pelle dei rifugiati».

Il prossimo 18 giugno dunque, Padre Alex Zanotelli sarà da noi in Trentino, a ritirare il premio più ambito per dedicarlo coerentemente alle battaglie che lui da sempre sostiene, fino ad esserne diventato la rappresentazione fisica.













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