Povo, le «ronde» liberano il parco

Troppi raid: la comunità di Salè scaccia i teppisti a suon di sentinelle


Luca Pianesi


TRENTO. Il parco di Salè è tornato sicuro. Dopo atti di vandalismo con danni per migliaia di euro, alcuni cittadini si sono organizzati in un servizio di ronda notturna che, con il semplice controllo, ha strappato a teppisti e piccoli criminali l'area, restituendola alla comunità.

«La mattina del 27 giugno - dichiarano i due anziani coniugi che hanno dato il via alle operazioni di monitoraggio - la polizia ci ha comunicato che la nostra macchina, posteggiata nel parcheggio del parco del Salè, era stata sfasciata insieme ad altre due automobili. Solo in quella notte si sono verificati danni per 4-5 mila euro. Abbiamo trovato le carrozzerie delle auto rovinate, ruote bucate, specchietti e vetri rotti ed un veicolo era stato ridotto all'inutilizzabilità totale.

Da allora non può più essere messo in moto e resta posteggiato in fondo al parcheggio. Atti di teppismo, questi, compiuti non da criminali, ma da ragazzini, perchè da nessuna macchina è stato portato via niente, nonostante i navigatori satellitari e le autoradio in bella vista. Da quel momento abbiamo piazzato lì le nostre sedie e ci siamo messi a sorvegliare, tutte le notti, parco e auto. Con il passare dei giorni altri concittadini ci hanno avvicinato e parlando è venuto fuori che tutti, nel tempo, avevano subito danni ai veicoli e, intimoriti dalla presenza dei ragazzi che bivaccavano, nessuno si recava sereno nel parco. Questo si trova sotto al parcheggio ed è coperto da una coltre di siepi che lo rendono buio e nascosto.

Nei primi giorni di ronda i ragazzi ci guardavano straniti come a dire "e questi che vogliono?". Poi via via sono incominciati a diminuire di numero, probabilmente perchè si sentivano osservati, e in poco tempo nel parco è tornata pace e tranquillità. Dal 28 giugno non c'è più stato nessun brutto episodio. Noi comunque siamo qui tutte le notti, con il caldo o con la pioggia, e con il tempo avvertiamo sempre di più l'appoggio dagli altri abitanti. Ci vengono a dare il cambio, ci fanno compagnia nelle veglie e solidarizzano con la nostra battaglia. Anche la polizia è più presente e nell'ultimo mese sono passati spesso a controllare la situazione». Che il quartiere è unito si può leggere anche nella petizione che nei prossimi giorni verrà consegnata a Comune e circoscrizione. Più di 100 abitanti hanno firmato per chiedere telecamere per monitorare la zona, un intensificarsi della vigilanza notturna e la chiusura del parco nelle ore notturne.













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