IL CASO

Povo, lavori alla stazione e passeggeri...sui binari

Da tempo è in costruzione il sottopasso e ora l’unico accesso sono le scale Ma sono in molti a camminare sulle rotaie per non fare il giro più lungo


di Sandra Mattei


TRENTO. I pendolari che arrivano da fuori città e gli studenti del polo scientifico della collina da fuori provincia che usano la Valsugana ogni giorno, sanno che la stazione di Povo - Mesiano rappresenta un pericolo. Da più di un anno infatti sono in corso lavori di sistemazione per la costruzione di un sottopasso e per la sistemazione dell’area circostante. Ma i lavori vanno a rilento e, essendo ancora di là da venire la conclusione del sottopasso, molti dei viaggiatori che arrivano da Povo, invece che scendere fino al tornante per usufruire delle scale, accedono attraverso il tornello ai binari e camminano qualche metro lungo la ferrovia, per raggiungere la stazione.

Il problema è stato segnalato al giornale da un passeggero, che da vent’anni utilizza il treno da Pergine a Povo: è Stefano Baratella, che lavora all’Università di Povo e che descrive una situazione con più pericoli. «In caso di pioggia - segnala Baratella - le rampe della scala d’accesso si bagnano copiosamente visto che le protezioni laterali a pannelli metallici non offrono protezione, con conseguente rischio di cadute dei viaggiatori». Se le scale diventano scivolose, nemmeno l’alternativa dell’ascensore è utilizzabile, perché c’è, ma non è in funzione. E questo crea una limitazione ai passeggeri con ridotta mobilità e anche per chi viaggia con bagagli pesanti, come fa notare ancora Baratella.

C’è in più il problema più serio, che è quello dei passeggeri che arrivano o scendono dal treno, che s’incamminano lungo i binari, per non fare il giro fino alla scala che si trova alla base del cavalcaferrovia. Mancando i marciapiedi, lo spazio è veramente limitato (lo abbiamo verificato di persona, ndr.) perciò il rischio per i passeggeri è reale e, non a caso, il conduttore del treno segnala sempre acusticamente il suo arrivo.

Conferma la situazione di pericolo anche un residente in via Mesiano, che ha la casa che dà proprio la ferrovia: «Ogni mattina - spiega - sono 400 - 500 persone che scendono e passano a piedi. Ora che è buio, il rischio è ancora maggiore e non so cosa si aspetti ad intervenire, prima che ci scappi l’incidente». Chiediamo lumi all’assessore Italo Gilmozzi, che però sostiene non essere coinvolto il Comune, visto che i lavori spettano alla Rfi (Rete Ferrovie Italia), società che ha in carico la manutenzione delle linee. Anche Raffaele De Col, dirigente ai lavori pubblici della Provincia consiglia di informarsi a Rfi, ma i tentativi di contattare il responsabile a Verona si rivelano vani.

Il cartello affisso alla stazione informa che la durata dei lavori è di 743 giorni e se sono iniziati in giugno del 2013, dovrebbero essere conclusi a metà 2015. Del problema è al corrente anche la presidente della Circoscrizione, Chiara Maule, che proprio oggi avrà un incontro con il vicesindaco Biasioli e un rappresentante di Rfi.













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