POVO. È stato chiuso al pubblico il pericoloso passaggio lungo i binari che soprattutto gli studenti utilizzano per raggiungere la stazione ferroviaria di Povo - Mesiano. Ad intervenire ieri è stata Rete Ferrovie Italia, la società che ha in carico la manutenzione delle linee, dopo le segnalazioni dei residenti e l’interessamento della Circoscrizione.

Ieri mattina in Comune si è tenuto l’annunciato vertice tra l'assessore Paolo Biasioli, il dirigente Delaiti e la presidente del consiglio circoscrizionale Chiara Maule. «Durante l’incontro abbiamo telefonato alla direzione di Rfi», dice Maule. «Erano già a conoscenza della situazione: infatti avevano messo dei cartelli invitando a non attraversare i binari».

Nel pomeriggio la presidente si è accorta che la società aveva fatto qualcosa di più. «Mi sono recata lì per un sopralluogo (c'erano dei residenti che hanno confermato il passaggio degli studenti, molto numerosi dopo la fine delle lezioni, attorno alle 17) e ho visto che era stato chiuso - con delle barriere di plastica arancioni - l'accesso diretto ai binari da via Valoni. Ora è necessario passare per via Dallafior fino a via Mesiano e prendere l'accesso in sicurezza nuovo, con l’ascensore (non ancora utilizzabile) e le scale».

Gli studenti non saranno felici della chiusura. «Se le cose dovessero andare per le lunghe, visto che c'è tempo fino a giugno 2015 per ultimare i lavori, ho richiesto che la ditta che sta realizzando il sottopasso trovi il modo – nel frattempo - di fare una passerella che permetta alle persone provenienti da via Valoni di raggiungere la banchina senza fare il giro lungo», aggiunge Maule. «L'assessore Biasioli si farà carico di sentire i responsabili della ditta». Il rischio è che gli studenti passino comunque, visto il tipo di barriera in plastica facilmente removibile.

Il transito di pedoni lungo i binari è una conseguenza del cantiere. «Al momento, dopo il buco con le scale per fare i lavori (fermi da un mese e mezzo) ci sono le rampe per arrivare al sottopasso, che però ancora non c'è ed è stato tolto anche il vecchio marciapiede».(l.m.)