«Porteremo a Lavis la democrazia diretta»

Sarah Pilati è la candidata sindaco del Movimento Cinque Stelle: «Siamo realisti e non pensiamo alla vittoria, ma chiediamo la forza per far cambiare le cose»


di Daniele Erler


LAVIS. Sarah Pilati ha 30 anni, è barista e vicepresidentessa della Consulta dei genitori. Alla prima candidatura, si propone come sindaco di Lavis per il Movimento Cinque Stelle. Guida una squadra di 14 candidati, molti non del n paese.

Pilati, il Movimento Cinque Stelle non esisteva a Lavis. Com'è nato, e perché?

«Il merito è sicuramente di Alessandro Ugolini, che ha mantenuto i contatti con Trento. C'era la necessità di provare a portare il Movimento a Lavis, anche perché in paese nelle ultime elezioni, nazionali ed europee, ha comunque ottenuto ottimi risultati».

Però nella squadra che avete costruito pochi vivono in paese.

«È vero, siamo però in un periodo in cui è difficile riuscire a coinvolgere le persone, e per questo abbiamo dovuto allargare lo sguardo. La nostra è una lista un po' improvvisata, perché non è stato facile costruirla in poco tempo. Portare una novità non è semplice, ma puntiamo ai prossimi 5 anni».

Qual è l'obiettivo principale su cui lavorerete?

«Vorremmo portare a Lavis la democrazia diretta. Probabilmente saremo all'opposizione, ma c'impegneremo perché l'ente locale possa recepirla. La nostra speranza è che il risultato di domenica ci permetta di esprimere due consiglieri. Il mio atteggiamento è comunque costruttivo: siamo pronti a collaborare con chi sarà eletto. Anche se ovviamente poi dipenderà dai singoli temi che saranno affrontati».

Questa è la sua prima candidatura, non teme l'inesperienza?

«Sì, ma credo che con l'informazione e l'aiuto di persone più preparate si possa superare anche l'inesperienza. Anche perché tutti cominciano dal nulla, e comunque mi pare che anche chi si vanta di essere tanto esperto abbia fatto errori in passato».

Dei suoi avversari cosa pensa? E come pensa di rapportarsi con loro in Consiglio?

«Do per scontato che Andrea Brugnara sarà il nostro futuro sindaco, perché la sua coalizione è forte, anche se molto criticata. Credo riusciremo a collaborare, almeno su alcuni temi. Le difficoltà maggiori le vedo invece con la Lega Nord, anche se credo in questa tornata elettorale avranno un buon risultato. Simone Moser è una brava persona, ma il mio giudizio politico nei confronti della Lega Nord è sicuramente negativo. Roberto Piffer è molto preparato dal punto di vista tecnico, ma dopo undici anni in Consiglio ci mancherebbe altro che non lo fosse».

Cosa vi differenzia?

«Noi cerchiamo un approccio diretto col cittadino: un'amministrazione che ascolti e che sia umana. Che renda i lavisani partecipi delle decisioni comunali».

Puntate ad essere la sorpresa di queste elezioni?

«Probabilmente sì. Ci sono tante persone che votano il Movimento, anche se in questi giorni non si sono esposte».













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