TRENTO

Portela, le «ronde» dei residenti prese di mira dagli spacciatori

Prime forme di ostilità nei confronti dei cittadini che “pattugliano” il centro storico: «Provocazioni nei nostri confronti e qualcuno ci ha scattato foto». Dalla Circoscrizione pieno sostegno


di Martina Bridi


TRENTO. Prime forme di ostilità, venerdì scorso, nei confronti dei cittadini che da un paio di settimane si danno appuntamento di sera per far sentire la propria "presenza civile" agli spacciatori della zona di Santa Maria Maggiore. "Per la prima volta uno dei soliti nordafricani che si aggirano in quella parte della città, forse non propriamente nel pieno delle proprie facoltà, ha cominciato a esprimersi in modo provocatorio nei nostri confronti - racconta Franco Dapor, presidente del Gruppo Presenza Civile in Portela e membro del Comitato Torre Vanga - Anche gli altri spacciatori hanno avuto un atteggiamento di scherno, scattandoci delle fotografie e deridendoci".

Ma questo non ha turbato più di tanto il gruppetto di cittadini, che ha mantenuto un atteggiamento tranquillo senza fornire alla controparte il pretesto per alzare i toni e far degenerare ulteriormente la situazione. "Quella di venerdì scorso era solamente la nostra quarta uscita e la prima volta che gli spacciatori hanno avuto una reazione, invece di retrocedere e allontanarsi" commenta l'avvenuto Dapor "Questo cambio di atteggiamento può forse spiegarsi per l'assenza, quella sera, delle forze dell'ordine, o forse alla quarta volta che ci vedevano disturbare il loro commercio hanno capito che la nostra presenza, di sera, sarà costante".

E' molto sereno Franco Dapor mentre racconta questa vicenda, lo scorso lunedì sera in occasione del consiglio circoscrizionale Centro storico Piedicastello, perché altrettanto pacifico è lo spirito che anima il Gruppo Presenza Civile che il mercoledì e il venerdì sera fa un passeggiata per le zone calde dello spaccio cittadino: si trovano alle 21 davanti la chiesa di Santa Maria Maggiore, fanno il punto della situazione ribadendo l'atteggiamento serafico con cui il gruppo si muove e poi per un paio d'ore fanno un giro.

"Non riesco a immaginare un'escalation di comportamenti aggressivi nei nostri confronti, in ogni caso tutti i partecipanti sono consapevoli che se si dovesse arrivare a situazioni poco piacevoli il ritrovo è immediatamente nella piazza e si chiamano le forze dell'ordine - continua Dapor - Il nostro obiettivo comunque non è quello di scontrarci con queste persone, bensì far mantener alta l'attenzione sul problema da parte delle istituzioni, e disturbare il traffico di sostanze stupefacenti".

Il resoconto di Dapor ha ricevuto riscontro positivo dalla maggior parte dei consiglieri, ma non sono mancate le osservazioni. "E' interessante l'aspetto dell'iniziativa, ma deve essere chiaro che i cittadini non si possono sostituire le forze dell'ordine” - ha messo in guardia il consigliere Jacopo Zannini (L'altra Trento a sinistra). Il Presidente Claudio Geat (Pd) ha ribadito che la circoscrizione solleciterà la costante presenza delle forze dell'ordine nella zona.













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