Politici ed ex ecco i tanti riciclati nei cda pubblici

Da Baggia a Angeli, da Pancher a Dal Rì: quando i non eletti vengono ricompensati con una poltrona nelle partecipate



TRENTO. L’ultima in ordine di tempo ad aver fatto discutere è stata l’anno scorso la nomina da parte della giunta provinciale di Monica Baggia, noto avvocato penalista e candidata del Pd alle ultime provinciali, a presidente di Trentino Trasporti. Era già consigliere di amministrazione della società - fu l’obiezione alle critiche sollevate - ma lo stesso presidente della Provincia Ugo Rossi, commentando qualche settimana fa le polemiche sulle prossime nomine all’Itea, aveva fatto riferimento a quella nomina annoverandola “in quota Pd”.

Di politici trombati e riciclati nei cda delle società pubbliche si discute da anni, a tutte le latitudini se è vero che nel 2013 fu l’allora ministro per la Pubblica amministrazione del governo Monti, Patroni Griffi, a proporre una norma - poi stralciata - per impedire (per tre anni) ai politici non eletti di essere nominati amministratori delle spa pubbliche. E se è vero che nel 2012 la giunta Andreatta riuscì a portare a casa l’adesione del Comune di Trento a Trentino Riscossioni solo dopo un accordo con le minoranze che sanciva l’impegno a scegliere per il cda esperti di comprovata esperienza tecnica che non avessero avuto incarichi politici negli ultimi 5 anni.

Mercoledì il consiglio provinciale ha invece respinto il disegno di legge di Rodolfo Borga per imporre uno stop di due anni nei cda delle società a chi si candida in consiglio provinciale. «Sbagliato penalizzare chi si mette al servizio della comunità, anche nei partiti», ha commentato il governatore. E per la consigliera Pd Lucia Maestri, che ha chiarito di parlare a titolo personale (visto che i suoi colleghi di partito Luca Zeni e Mattia Civico in commissione avevano votato a favore del ddl Borga), «se le liste elettorali vengono compilate a partire dalle competenze, perché privarsene dopo le elezioni?».

Una rapida rassegna degli incarichi nelle società provinciali al 2014 indica che - oltre alla citata Monica Baggia - nei cda ci sono altri politici ed ex: Flavia Angeli, anche lei candidata del Patt alle provinciali 2013, è stata nominata consigliera di Finest spa. Lorenzo Ossanna, primo dei non eletti del Patt (poi entrato in consiglio subentrando a Diego Moltrer) è entrato nel cda di Patrimonio del Trentino, da cui si è dimesso il 5 dicembre scorso. Sandro Pancher, già candidato con l’Upt alle provinciali 2008, nel 2010 diventa consigliere di Trentino Trasporti Esercizio. Andando a ritroso la lista dei politici si allunga: Andrea Girardi (già candidato Patt nel 2008) in Mediocredito; Paolo Dal Rì, nel 2008 segretario dell’Udc esclusa dalle provinciali per un ritardo (poi consigliere comunale Pdl, oggi candidato del Patt), nel 2009 è nominato nel cda di Tsm. L’ex sindaco di Baselga Sergio Anesi (Upt), rimasto fuori alle provinciali 2008 e poi alle comunali, premiato con la nomina nel cda di Trentino Riscossioni, il leghista Vittorio Bridi fino a ottobre 2013 consigliere di Tecnofin. Claudio Villotti (ex Lega, oggi Civica Trentina) in Interbrennero. La lista si allunga ancora se si contano gli incarichi nelle partecipate del Comune: Patrizia Tomio (ex Upt) e Antonio Divan (Leali, poi Pd) in Asis (prima era in Tecnofin), Paolo Monti (Patt) a Trento Fiere, Paolo Genetin (Patt) all’Azienda Forestale, Giuseppe Gorfer (Verdi) ad Asis. E sicuramente avremo dimenticato qualcuno.©RIPRODUZIONE RISERVATA













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