Politica senza gettone, i candidati fuggono

Circoscrizioni, senza il compenso di 60 euro crolla la disponibilità: -37%. Ma anche per il consiglio comunale numeri in diminuzione rispetto al 2009


di Andrea Selva


TRENTO. La politica al servizio della comunità: lo dicevano tutti i candidati, soprattutto nelle circoscrizioni, dove il gettone era misero e il compito spesso ingrato. Ma da quando il gettone non c’è più, cancellato dalla riforma delle circoscrizioni, non si trovano più nemmeno i candidati: erano 1.226 quelli in corsa nel 2009 (raggruppati in 152 liste) mentre quelli in corsa alle elezioni del 10 maggio sono solo 772 (raggruppati in 108 liste) con un calo del 37 per cento.

La riforma

Va messo in evidenza che con la riduzione dei posti in consiglio decisa nelle scorse settimane dal Comune di Trento anche le liste sono più corte. E’ vero, ma i posti disponibili nei 12 consigli circoscrizionali della città sono passati da 194 a 150, con un calo quindi del 22 per cento dei posti disponibili, mentre le candidature sono diminuite in misura molto superiore. Ma il calo dei posti disponibili non comporta necessariamente un calo dei candidati che possono organizzarsi su più liste. E appena sarà pronto il manifesto con tutte le candidature sarà evidente il numero di liste striminzite, con molti meno consiglieri in lizza rispetto al massimo previsto dal regolamento.

Chiedetelo alle segreterie dei partiti: quanta fatica trovare gente disponibile a fare la politica gratis, nell’era in cui il gradimento dei politici da parte dei cittadini è ai minimi storici.

Colpa del gettone?

Con la modifica del regolamento delle circoscrizioni è sparito il gettone di presenza di 60 euro (lordi) previsto per le sedute dei consigli circoscrizionali. Sparita anche l’indennità del presidente che era di circa 1.760 euro lordi. In realtà secondo il regolamento regionale (approvato la settimana scorsa) è facoltà del consiglio comunale di Trento stabilire un’indennità per il presidente (che può arrivare al massimo al 10 per cento di quella prevista per il sindaco, insomma circa 800 euro) e un gettone per i consiglieri circoscrizionali. Ma se per il presidente è possibile un’apertura, per i consiglieri circoscrizionali non è aria di gettoni e sarebbe questo uno dei motivi principali del calo netto di candidature rispetto alla scorsa legislatura.

Numero legale a rischio

Gli effetti dell’assenza del gettone si potrebbero far sentire nella gestione dei consigli circoscrizionali dove è ovviamente previsto il numero legale: sicuramente il mancato incentivo legato al gettone di presenza potrebbe creare notevoli difficoltà ai presidenti nel riunire l’assemblea, soprattutto nei periodi in prossimità delle ferie.

Civiche meglio dei partiti

Va segnalata in alcune circoscrizioni (Meano, Bondone, Sardagna, Ravina, Mattarello)la presenza delle liste civiche, slegate quindi dalle logiche dei partiti. Si tratta di liste che hanno avuto un’ottima adesione da parte dei cittadini, superiore alle liste con i simboli dei partiti tradizionali.

L’età media

A sorpresa è diminuita l’età media dei candidati che sei anni fa era di 51 anni e invece ora è scesa a 46 anni. Un buon segnale per chi temeva che la politica “gratis” fosse riservata a chi ha tanto tempo libero e cioè ai pensionati.

Calo anche in Comune

Anche il consiglio comunale ha subito una cura dimagrante: i consiglieri comunali di Trento infatti saranno “solo” quaranta rispetto ai cinquanta uscenti, con un calo quindi del 20 per cento. E anche in questo caso le candidature alle elezioni del 10 maggio sono molto inferiori rispetto al 2009, con un calo del 40 per cento circa. Nel 2009 i candidati erano 739 mentre quest’anno sono solamente 450. Una diminuzione legata soprattutto al minore numero di liste in corsa: solamente 12 rispetto alle 16 che parteciparono alla consultazione precedente. In questo caso il gettone non c’entra visto che per i consiglieri comunali di Trento resta il compenso di 120 euro (lordi) per ogni convocazione dell’assemblea.

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