Pipì vietata per «ordine pubbico» in autostazione e alla Trento Malè

Chiusi i servizi igienici da ieri: invasi da spacciatori e prostitute. Accesso consentito solo ai pensionati Il dirigente Andreatta: «Degrado inaccettabile e uso improprio. Verso servizi sorvegliati e a pagamento»


di Luca Marognoli


TRENTO. A Trentino Trasporti non la si fa. Neppure la pipì. Stufi di registrare lamentele e registrare “utilizzi impropri”, i dirigenti hanno deciso di girare la chiave a doppia mandata. Nelle stazioni delle autocorriere e della Trento - Malè da ieri pomeriggio i bagni sono off - limits: motivi di “sicurezza e ordine pubblico”, recita un cartello in bella vista. La misura vale per tutti, ad eccetto dei pensionati in possesso di apposita smart card.

Psicosi da terrorismo? No, il rischio non è tale da impedire l’accesso alle toilette, sebbene in questi giorni la sorveglianza nelle stazioni sia a livelli molto elevati. «Il nostro provvedimento nasce unicamente da ormai inaccettabili livelli di degrado e di microcriminalità», spiega Roberto Andreatta, dirigente del servizio trasporti pubblici della Provincia, che ha l’ufficio proprio nel palazzo dell’autostazione. «Poco fa - dice attorno alle 17 - sono sceso a verificare la situazione e una signora che aveva trovato la porta chiusa del bagno, sorpresa, mi ha chiesto perché. Ho risposto che nell’ultimo periodo la frequentazione dei bagni portava a degrado assoluto e lei mi ha detto: "ha perfettamente ragione, avete fatto bene"».

È da qualche settimana che i bagni sono oggetto di monitoraggio, informa il dirigente. «Sia i responsabili della Trento Malè, sia i controllori di Trentino Trasporti esercizio che, da ultimo, le forze dell'ordine (frequentemente chiamate a intervenire in questi giorni) hanno fatto emergere che il 50% circa di chi entra nei servizi igienici non ha alcuna ragione di stare in autostazione o alla Trento Malè in quanto non è un utente che arriva con i servizi di trasporto né parte con gli stessi».

I frequentatori irregolari sono legati soprattutto al mondo dello spaccio e della prostituzione: lo sa bene chi nei bagni trova siringhe, tracce di sangue, preservativi oppure si imbatte in coppie intente a fare sesso o in tossicodipendenti che si rifugiano lì dentro per “farsi”. «Da quando la zona di piazza Dante per il periodo natalizio è maggiormente presidiata - continua Andreatta - si è notato uno spostamento di traffici illeciti verso due aree che per definizione dovrebbero essere riservate agli utenti del trasporto pubblico, e garantite in termini di sicurezza e regolarità, in particolare considerando che ogni famiglia si attende che il proprio figlio, che frequenta gli istituti superiori a Trento, trovi nell’autostazione o in ferrovia un luogo sicuro: i traffici illeciti vanno dall'utilizzo dei bagni per prostituzione ad un ancora più visibile fenomeno di spaccio e consumo, con tanto di aghi e siringhe quasi davanti agli occhi dell'utenza».

C’è da chiedersi se la chiusura dei bagni porterà a qualche risultato concreto. «Siamo evidentemente consapevoli, noi e Trentino Trasporti esercizio, che fenomeni come quello legato allo spaccio degli stupefacenti non può essere estirpato - osserva il dirigente -, ma abbiamo tuttavia intenzione con questi provvedimenti di rendere la vita molto dura a chi utilizzi questi luoghi per attività criminose, e se sino a qui si poteva entrare nei bagni utilizzando una smart - card del trasporto pubblico (e poteva essere piuttosto facile anche per i malintenzionati procurarsi una carta a scalare con un minimo credito per utilizzarla o addirittura cederla a soggetti estranei), con questo provvedimento riusciranno ad aprire la porta controllata soltanto i titolari di “smart - card pensionati”. Nessun altro utente potrà accedere, e chi avrà bisogno dei servizi verrà dirottato verso la vicina stazione Fs dove sono stati da qualche mese inaugurati, anche grazie alla sollecitazione della Provincia, i nuovi servizi igienici presenziati e a pagamento (80 centesimi la tariffa), che hanno radicalmente modificato il precedente stato di degrado». Anche per le stazioni delle autocorriere e della Trento Malè - annuncia Roberto Andreatta - è allo studio un’ipotesi di gestione dei servizi analoga, con un addetto che sorveglia i locali e rilascia la ricevuta all’ingresso, ma «sino a quando questa soluzione non sarà messa in campo i servizi resteranno chiusi».













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