Pinzolo ricorda il rogo del 1913

La ricorrenza si trasforma in omaggio ai pompieri grazie a corteo di mezzi storici e mostra di modellini


di Giuseppe Ciaghi


PINZOLO. Un sabato pomeriggio diverso, del tutto particolare quello scorso. Nel centro di Pinzolo fra due ali di folla plaudente hanno fatto da cornice al corteo composto da una cinquantina di mezzi che hanno fatto la storia dei corpi antincendio (pompe trainate da superbi cavalli avelignesi, autoscale e autobotti, dalle più antiche alle più sofisticate; persino un camion tre assi americano furgonato, rimasto qui dopo la seconda guerra mondiale, una motocicletta Gilera con sidecar, campagnole e bicilette del pompiere e tanti altri “pezzi pregiati” prestati per l'occasione dal Museo dei vigili del fuoco di Mantova). Un corteo che ha solcato in sfilata attraverso le vie del paese dal palazzo della Protezione civile a piazza San Giacomo, che ha rappresentato il momento culminante della tre giorni dedicata alla ricorrenza dei cento anni dall'incendio del paese.

La manifestazione, promossa appunto per ricordare il tremendo rogo che nel 1913 distrusse quasi completamente l'abitato costringendo molti dei suoi residenti a lasciare la natia Val Rendena in attesa della ricostruzione che venne rallentata dallo scoppio della Grande Guerra, voleva essere anche un ringraziamento ai pompieri, di oggi e del passato, generosamente impegnati nella salvaguardia della popolazione e dell'ambiente.

Apriva il corteo un Aps Fiat 614 l - VF 637 con il sindaco William Bonomi e l'assessore Tiziano Mellarini, seguito da un autocomando Fiat 518 C “Ardita” VF 227 con le altre autorità, fra cui i sindaci dei paesi vicini, l'assessore Lia Giovanazzi Beltrami, il presidente del Museo di Mantova, comandanti dei diversi corpi intervenuti con i loro cimeli (da Bocenago, da Ragoli, da Civezzano, da Campiglio, da Carisolo, da Tione, da Condino, da Cles, da Storo, da Riva del Garda, da Scurelle, da Carate Brianza, da Pavia, da Prato). Residenti e turisti hanno tributato loro tanti, tanti applausi a sottolineare la riuscita di quello che va considerato un vero e proprio evento. In piazza San Giacomo il saluto del sindaco, i discorsi delle autorità e la lettura della preghiera del pompiere in un'atmosfera suggestiva e partecipata hanno introdotto alla vista della mostra dei modellini esposti nelle sale del PalaDolomiti. Eccezionali quelli realizzati in ferro da Bepi Moro, 90 anni compiuti lo scorso marzo, un artigiano straordinario per capacità professionale e vitalità, il che ha “allevato” generazioni di meccanici in tutta la val Rendena.

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