Piazza Vittoria è tornata protagonista

Inaugurato il «nuovo» mercato. E risolto anche il problema dell’immondizia: i commercianti la porteranno via ogni giorno


di Giorgio Dal Bosco


TRENTO. Brevi, non retorici e significativi i tre discorsi, rispettivamente del sindaco Alessandro Andreatta, dell’assessore comunale al commercio Fabiano Condini e del presidente del consorzio Francesco Boso, ieri pomeriggio all’inaugurazione ufficiale dei nuovi chioschi (oggi otto e a fine mese nove, con l’arrivo del salumificio Belli) e della “nuova” piazza Vittoria. Il sindaco: «Storicamente una città nasce e si anima là dove c’è mercato. Il mercato è sempre luogo di incontro, di scambi, di sviluppi. Compito di una amministrazione comunale non è quello di occupare più o meno bene gli “spazi”, ma creare “luoghi”. La nostra città deve ampliare il suo cuore, ovvero il giro al Sass, ad altre “arterie” che convergono su questo quadrilatero. E’ nostro compito crearne le condizioni e a questo fine è gran bel contributo quello del consorzio che raggruppa i commercianti di piazza Vittoria che ha suggerito e spinto questo rinnovamento». L’assessore: «Il consorzio ha grossi meriti in questa operazione. Vi è stata una larga intesa tra tutti e vi è stato anche l’ok della circoscrizione e di due importanti istituzioni i cui palazzi si affacciano sulla piazza: Banca d’Italia e Camera di Commercio. La sfida lanciata dal consorzio non si ferma qui perché piazza Vittoria potrà essere teatro di iniziative di vario genere che contribuiranno a rivitalizzare lo spazio». Il presidente del consorzio dei commercianti: «Il nostro impegno è stato ripagato e sarà ripagato. Al di là dei nostri legittimi interessi economici, noi commercianti di questa piazza ci sentiamo attori e partecipi di quel teatrino umano che un mercato sa e deve dare. Qui, qualunque cosa si acquisti, ci sarà sempre un rapporto umano diretto tra cliente e fornitore. Qui si compera, si chiacchiera con il commerciante, si scambiano opinioni tra i clienti. Insomma c’è umanità, valore molto prezioso».

Qualche dettaglio importante: la Banca d’Italia, che vanta un vincolo ereditato dall’ex proprietario del palazzo (il vescovo) secondo cui sull’antistante piazza non si sarebbero dovuti avere mercati, ha preteso che la porta d’ingresso fosse ben visibile dal centro della piazza. Medesima esigenza estetica è stata ottenuta dalla Camera del commercio. Altro e ancora più importante “dettaglio”. D’ora in poi non vi sarà più l’indecorosa vista, anche se temporanea prima dell’arrivo della nettezza urbana, sul marciapiede di fronte alla Posta dei rifiuti del mercatino. Quotidianamente, alla chiusura del chiosco ciascun commerciante dovrà portare via con i propri mezzi qualsiasi rifiuto. Rimane, purtroppo, intatto invece lo “spettacolo” dell’immobile delle Poste ormai fatiscente.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano