Più nascite e meno morti Trentino meglio dell’Italia

I residenti in provincia sono 533.394 distribuiti in 217 comuni con un aumento del 7,4 per mille Ogni 1.000 abitanti 10 nuovi nati e 8,6 deceduti. Saldo naturale positivo: più 705 unità



TRENTO. Nascono più bambini e il tasso di mortalità è inferiore alla media italia. Così potrebbero essere riassunti i dati del servizio statistica della Provincia. Dati provvisori che però danno un’idea di cosa succede all’interno del nostro territorio. Scorrendo i numeri si scopre che al primo gennaio del 2012 i residenti sono 533.394 distribuite in 217 comuni, con un aumento assoluto rispetto al 2011 di 3.937 unità, con un incremento relativo del 7.4 per mille. I nati vivi residenti ammontano a 5.295 unità: il tasso di natalità, dato dal rapporto fra il numero dei nati vivi residenti e la popolazione media residente, si è attestato sul valore di 10 nati per mille abitanti, lievemente inferiore a quello dell’anno precedente e decisamente superiore rispetto alla media nazionale, stimata dall’Istat al 9,1 per mille. Sempre in base alle stime Istat, la provincia di Bolzano e la provincia di Trento sono le due aree con il tasso di natalità più elevato a livello italiano, confermando quanto già rilevato nel 2010.

Il numero dei morti residenti ammonta a 4.590 unità e il tasso di mortalità provinciale (rapporto fra il numero dei morti residenti e la popolazione media residente) è risultato pari all’8,6 per mille, leggermente inferiore all’anno precedente e ancora molto al di sotto della media nazionale, stimata dall’Istat al 9,7 per mille.

Il saldo naturale (eccedenza o deficit di nascite rispetto ai decessi) si presenta con segno nettamente positivo (+705 unità), confermando una tendenza in atto dalla seconda metà degli anni Novanta. Il saldo migratorio, o sociale, dato dalla differenza fra le iscrizioni e le cancellazioni anagrafiche, presenta un valore positivo pari a 3.784 persone ed è inferiore di 873 unità rispetto al 2010: tale differenza è imputabile quasi interamente a una diminuzione del saldo migratorio con l’estero. Completano il quadro dei movimenti gli “altri iscritti” e gli “altri cancellati”, che è opportuno distinguere dalle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche dovute ad effettivi trasferimenti di residenza, in modo da ottenere una più corretta valutazione del movimento migratorio. Gli “altri” movimenti includono infatti le correzioni che sono state apportate al calcolo della popolazione residente per errori compiuti nel passato o in seguito al confronto tra l’anagrafe e l’ultimo Censimento della popolazione: essi non sono considerati come movimenti migratori veri e propri, ma vengono operati al fine di riportare la popolazione anagrafica il più vicino possibile a quella reale.

Non appena sarà disponibile la popolazione legale (l’ammontare della popolazione a cui vengono ricondotti numerosi effetti giuridici come il numero delle farmacie, delle scuole, il numero dei rappresentanti politici all'interno delle diverse istituzioni), diffusa dall’Istat entro il 31 dicembre prossimo, la popolazione verrà completamente ricalcolata, partendo dal dato definitivo del Censimento della popolazione del 2011 ed aggiungendo solo una parte dei movimenti statistici (quelli con decorrenza giuridica successiva all’8 ottobre 2011). Insomma, a breve nuovi numeri.

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