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Per l’orso goloso tre incursioni contro gli alveari

È successo a Maso Cimana a pochi passi da Denno Le «visite» dell’animale immortalate dalla fototrappola



TRENTO. Fino a quando ci sono stati gli alveari, l'orso si è puntualmente presentato. Per tre giorni consecutivi verso le 23, li ha rovesciati alla ricerca del miele ed è tornato per una quarta serata, poi non trovando più nulla, ha abbandonato la zona. Siamo a Maso Cimana a nemmeno tre chilometri da Denno sulla strada che porta al lago di Tovel, una frazione abitata da quattro famiglie per un totale di una ventina di persone. Tra queste un apicoltore che in corrispondenza della fioritura, quindi dopo la prima metà di maggio, ha messo per la prima volta una serie di alveari. Maso Cimana è nella valle del torrente Tresenica e probabilmente seguendone il tracciato, l'orso è sceso dal Brenta e si è avvicinato attratto dal profumo del miele.

Dopo la prima incursione, sono state montate delle foto trappole. Il dubbio era che potesse trattarsi di un atto vandalico ma le immagini mostrano l'orso che rovescia gli alveari, si avventa golosamente sul miele ed una volta saziato, si allontana. L'apicoltore dopo tre passaggi ha deciso di spostare gli alveari mettendoli al sicuro in un'altra zona, ma l'orso è tornato, ha perlustrato l'area e non trovando nulla, se n’è andato. In questo caso è stata una presenza discreta portata a valle dall'anticipo dell'estate. In quota la possibilità di trovare cibo è ancora scarsa ed ecco come l'orso ghiottone, ha abbandonato il Brenta avvicinandosi ad un piccolo agglomerato di case dove ha trovato quello che cercava.

Dalla stazza non sembra un esemplare adulto, ma un orsacchiotto ancora giovane per il quale la curiosità lo ha mosso a spostarsi verso valle. Per gli abitanti di Maso Cimana non ci sono stati motivi di apprensione ed alcuni di loro sono anche cacciatori e quindi, pur trattandosi di una zona isolata, non mancano le possibilità di difesa. Si è trattato di un'avventura tutta da raccontare, di queste notti di primavera che hanno portato alla ribalta della cronaca una piccola frazione della valle di Non. Del resto per raggiungere Malga Flavona, nota meta delle escursioni in zona, il punto di ristoro si chiama «Picnic Orso Bruno» e quindi poteva mai mancare un plantigrado in carne e ossa ? (d.p.)













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