Per Kessler addio alla magistratura 

L’ex pm doveva scegliere fra la toga (a Bolzano) e la guida delle Dogane: «Manterrò quest’ultimo incarico. A malincuore»



TRENTO. Giovanni Kessler dovrà lasciare la magistratura. Un cambio che in realtà è solo di forma (da anni il magistrato trentino infatti ricoprire incarichi nazionali e internazionali diversi dalla sua professione di giustizia) ma che lui affronta a malincuore, dopo aver chiesto al Csm di poter continuare a ricoprire l’incarico attuale di direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, restando nella magistratura. Ma è stato proprio l’organo superiore della magistratura a porre Kessler di fronte a una scelta: troppi anni fuori ruolo è ora di tornare al ruolo di sostituto procuratore della Repubblica, in particolare presso il tribunale di Bolzano, cioè l’incarico che il magistrato trentino ricopriva prima della sua parentesi politica, nelle file del Partito democratico.

Un ritorno a Bolzano che comunque non ci sarà, anche perché - come ha confermato ieri Kessler al Trentino, prima di diffondere un comunicato stampa nel pomeriggio - la sua intenzione è quella di proseguire nel lavoro appena iniziato alle dogane: «Alla fine del 2017 ho assunto l’impegno di guidare l’Agenzia dogane e monopoli e di tornare a servire le istituzioni italiane dopo anni in Europa. Il pronunciamento del Csm mi chiede di scegliere: tornare a fare il magistrato oppure continuare a dirigere l’Agenzia. Dinanzi a questa alternativa, sia pure a malincuore, decido di restare alla direzione dell’Adm. Voglio onorare l’impegno preso con il mio Paese e completare l’ambiziosa riforma in corso dell’amministrazione» si legge nella nota diffusa dall’ufficio comunicazione dell’Agenzia.

Per Kessler - che compirà fra poco 62 anni - il mandato iniziato circa sei mesi fa avrà una durata di tre anni, rinnovabili con altri tre. La prospettiva di tornare alla magistratura era quindi remota, ma probabilmente la richiesta al Csm era motivata anche dalla sua passione per la giustizia, nella speranza che l’organo della magistratura considerasse che l’impegno alla guida dell’Olaf (l’organismo anti frode dell’Unione europea) non venisse calcolato ai fine del tempo trascorso fuori ruolo, come accade per le cariche elettive.

La carriera di Kessler in magistratura era iniziata nel 1985 presso il tribunale di Trento, quindi il magistrato trentino si era trasferito alla Dda di Caltanissetta e infine alla procura di Bolzano. Un percorso intervallato anche dall’impegno in Kosovo nell’ambito della missione Osce, con l’obiettivo di studiare un piano per rifondare il sistema giudiziario del paese. Nel 2001 cominciò per Kessler la parentesi politica, prima alla Camera dei deputati e quindi in consiglio provinciale a Trento (dove ricoprì la carica di presidente del consiglio provinfiale). Infine la direzione dell’Olaf a Bruxelles e ora la direzione delle Dogane italiane, che ha comportato l’addio alla toga da magistrato.

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