Pentathlon del boscaiolo sfide tricolori a Rumo

Disputato ieri in valle di Non il campionato che assegnava i titoli italiani Dodici le squadre al via della gara vinta dal varesotto Massimiliano Biemmi


di Giacomo Eccher


RUMO. Abilità, precisione, forza, autocontrollo e velocità. Queste le cinque doti messe in gioco domenica a Rumo dai 36 concorrenti del “Pentathlon del Boscaiolo”, prova del campionato nazionale di categoria alla vigilia dei mondiali in programma in Bielorussia dal 23 al 27 agosto. Dodici le squadre a 3 in lizza e tra i concorrenti i 2 boscaioli che guidano la graduatoria del campionato italiano, il varesino Massimiliano Biemmi (Mir International Team), e Hans Raffl, di Alto Adige 1. Da Bolzano sono arrivate anche altre due squadre, Alto Adige 4 e Alto Adige 5, e sei le squadre trentine: Caldonazzo 1, Mezzana, e 4 squadre di Rumo con punta di diamante il trio Luca Vender (che ha aperto la partita con la prova di cambio catena), Roberto Paris e il solandro Davide Taraboi. Nell'ampio prato a Corte Inferione, poco sopra l'Hotel Du Parc, la Pro Loco (con il presidente Sandro Martinelli) e la Sportiva (guidata da Matteo Vender) hanno allestito il campo da gara curato in ogni particolare grazie ai volontari e allo staff di tecnico (giudici) inviati dalla Federazione Italiana Boscaioli.

Molti gli spettatori lungo le transenne che delimitavano il terreno da gara, affollato fin dalla prima mattina.

«Anche per noi una sfida, il Pentathlon è tutta un'altra storia rispetto al Triathlon che abbiamo organizzato per sette edizioni. Ma adesso a Rumo abbiamo ha una grande squadra di boscaioli che partecipa con onore alla agre in giro per l'Italia. Era giusto allestire per loro un palcoscenico perché i paesani e i trentini potessero vederli all'opera anche in casa», spiega Martinelli. Sforzo premiato dal parterre dei partecipanti perché (unica eccezione tra i migliori, le due formazioni di Alto Adige 2 e 3), a Rumo si sono cimentati tutti gli azzurri ed aspiranti tali del Pentathlon italiano, e la formazione tricolore che non nasconde ambizioni iridate in occasione dei mondiali di fine agosto. I boscaioli italiani due anni fa in Croazia, infatti, si erano piazzati sul 2° gradino del podio alle spalle degli austriaci ma distanziati di un solo punto dopo 3 giorni di gare, un'inezia rispetto agli oltre 4000 punti in palio.

Cinque le prove disputate e quella che ha desto più sorpresa tra i non addetti ai lavori (ma anche qualcuno del mestiere è rimasto a bocca aperta, quasi incredulo) è stato il cambio catena, una velocità incredibile con la sostituzione del nastro dentato in poco più di 12 secondi, per i migliori, tempo scandito da un cronometro azionato da un cancelletto come quello per le prova dello sci alpino. Le altre performance erano di precisione con la motosega con il taglio combinato, il taglio di precisione senza slabbrare con la lama l'asse sottostante celata da uno strato di segatura, l'abbattimento di un palo che doveva cadere su un bersaglio a 5 metri, la sramatura di un tronco e come ultimo il ritmico taglio di un tronchetto con l'accetta Queste le classifiche.

Individuale: 1) Massimiliano Biemmi (Varese) con 745 punti; 2) Iagor Toninelli (Pistoia) 735; 3) Karl Ennemoser (Bolzano) 723.

A squadre: 1) Mir International Team (Biemmi, Toninelli e Fanelli), 2175, campione d'Italia; 2) Alto Adige 1 ( (Raffl, Hinterregger e Ennemoser) 2080; 3) Alto Adige 5 ( Gufler, Graf e Brunner) con 1938 punti. Seguono Molino Racing Team (1933); Valsabbia Team (1770); Alto Adige 4 (1738); Caldonazzo (1723) e Rumo (1432).

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