Peio abbraccia il suo «prete contadino»

Festa per l’arrivo di don Enrico Pret che curerà le 5 parrocchie della “valletta”, oltre a quelle di Vermiglio e Passo Tonale


di Alberto Penasa


PEIO. L’improvviso temporale non ha smorzato l’affetto della comunità della Val di Peio, che ieri pomeriggio ha accolto calorosamente il nuovo parroco, don Enrico Pret.

Il religioso, classe 1962 ed originario di Smarano in Val di Non, già cappellano a Riva del Garda e Mori, nonché poi sacerdote e decano nelle numerose parrocchie di Folgaria, Lavarone e Luserna, è stato accompagnato verso la chiesa parrocchiale di Cogolo da moltissimi censiti guidati dal sindaco Angelo Dalpez, dagli assessori comunali Afra Longo e Mauro Pretti, nonché dai comandanti delle stazioni Carabinieri di Cogolo e Vermiglio. Particolarmente folte le associazioni presenti: Corpo bandistico della Val di Peio, Cori parrocchiali, alpini in congedo, Avis, Sat, Soccorso alpino, vigili del fuoco volontari effettivi e allievi, Valpejo Calcio, Sci Club e Coro dei Piccoli.

Se il sindaco Dalpez, ricordando il profondo affetto degli altipiani di Folgaria verso don Enrico, «dove è rimasto il suo cuore», si è augurato che «ora don Enrico possa amare anche la valletta ai piedi del Vioz», il decano solandro don Renato Pellegrini ha coordinato la messa, consegnando a don Enrico Pret le chiavi della moderna chiesa, il fonte battesimale, la sedia presidenziale e l’ambone.
Nove i sacerdoti che hanno concelebrato, tra cui anche don Gaetano, nuovo parroco di Dimaro, nonché uno dei quattro padri francescani appena arrivati al convento di Terzolas.

Don Pret, conosciuto come il “prete contadino”, nel ringraziare per l’accoglienza e nel ricordare con affetto anche i numerosi convenuti arrivati da Smarano e Folgaria, nella sua significativa omelia ha posto l’accento su «la fondamentale importanza di agire insieme, in una vita concretamente comunitaria, ben lontana dai reality show ora purtroppo tanto di moda». Tra i numerosi doni ricevuti durante l’offertorio e portati all’altare da tanti ragazzini, particolarmente gradito è stato un ricco cesto di prodotti tipici locali, nonché un grande pane, cotto con le farine delle diverse parrocchie dell’altopiano di Folgaria. Alla fine della cerimonia don Enrico ha voluto distribuire a tutti i partecipanti questo grande pane, come «frutto dell’interagire e condividere veramente insieme». L’impegnativo incarico pastorale di don Enrico si estende non solo alle 5 parrocchie della Val di Peio ma anche alle 2 di Vermiglio e Passo Tonale.

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