«Pedemontana, un attacco frontale alla Valsugana»

Il sindaco di Borgo preoccupato per l’opera appaltata dalla Regione Veneto: «Il traffico pesante che da est va a nord tra 4 anni transiterà per la nostra valle»


di Marika Caumo


BORGO. La “Pedemontana” entro 4 anni sarà realizzata ed aperta al traffico. Questo l'obiettivo di Regione Veneto e dell'impresa che si è aggiudicata i lavori di costruzione dell'importante arteria che interessa le provincie di Vicenza e Treviso, ma che, ovviamente, potrà avere notevoli ripercussioni anche per la viabilità del Trentino e della Valsugana in particolar modo. A dare l'annuncio è stato il governatore veneto Luca Zaia, che in una nota diffusa martedì scorso ha spiegato che «si è chiusa definitivamente la partita della Pedemontana Veneta. Si tratta di 2 miliardi 258 milioni di euro per quasi 100 chilometri di tracciato stradale con 2 corsie per senso di marcia e la corsia di emergenza, 36 Comuni interessati e 16 caselli superstradali». L’importo dell’investimento complessivo è di 2.258 milioni di euro, di cui il contributo pubblico è pari a circa 615 milioni di euro. Il resto è in project financing.

La superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta collegherà Montecchio Maggiore (Vicenza) a Spresiano (Treviso), passando per il distretto industriale di Thiene-Schio, per Bassano e a nord di Treviso, connettendosi a 3 autostrade (da ovest: A4, A31 e A27). Sarà l'unica superstrada italiana a pedaggio. I lavori sono già cominciati nel 2012. All'incirca a metà percorso, all'altezza di Bassano Est-Rosà, è previsto il casello della superstrada e l'intersezione con la Statale 47 della Valsugana su cui si scaricherà il traffico in entrata e uscita. Questo senza dimenticare la Nuova Valsugana, l'altra arteria che si sta portando avanti in Veneto, che porterà le 4 corsie fino a San Marino, alle porte del Trentino.

«E' da 30 anni che in Veneto si parla della Pedemontana come un’arteria in grado di intercettare tutto il grosso del movimento industriale del Nord - Est. Strade di grande comunicazione non ne hanno, quelle che ci sono attraversano i paesi. Dal loro punto di vista è una manna», spiega il sindaco di Borgo, Fabio Dalledonne, e ricorda come prima di diventare sindaco per 25 anni ha fatto tutti i giorni Borgo-Istrana. «Con la Pedemontana avrei risparmiato 1 ora al giorno tra andata e ritorno. Da pendolare la vedevo come una panacea, però ora da amministratore guardo a cosa movimenterà: con lo snodo a Bassano tutti quelli dall'est diretti al nord sceglieranno di proseguire per la Valsugana e non per Verona. Se poi a questa si aggiunge la Statale 47 a pedaggio, quella che da Castelfranco arriverà a San Marino, allora prepariamoci al peggio, per noi trentini queste 2 opere sono un attacco frontale. Certo Zaia porta avanti un progetto di 30 anni fa, glielo hanno finanziato e fa bene a farlo, non lo biasimo. Anche a noi farà comodo: con la bretella a Treviso siamo subito al mare, ma lo stesso ragionamento vale per i veneti o i friulani che vengono al nord. Se tra 4 anni la Pedemontana sarà pronta dobbiamo prepararci, metterci al riparo. Non possiamo mettere il confine a Primolano: quindi mettiamo in sicurezza della Statale e la Valdastico Nord perché uno sbocco ci vuole. In questo modo a Bassano ci sarebbe lo smistamento e chi non deve fermarsi in Valsugana prende la Valdastico».













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