Pd, perplessità sull'assessore tecnico: «Deleghe di valenza politica»

Critiche anche sulla cooperazione scorporata dal settore economico: «Da rivedere». Ma Mellarini avverte: «Se l’hanno data a me e non ad altri, una ragione ci sarà»


di Chiara Bert


TRENTO. Il comunicato stampa del Pd a commento delle scelte di Ugo Rossi arriva alle 15.21, a sole tre ore dal varo della giunta, e la prima reazione dei Democratici non sono parole al miele. Perplessità, approfondimento, rinuncia, discussione in sede politica, sono alcuni dei termini che compaiono nella nota. In tutto 17 righe, a firma del coordinatore politico Italo Gilmozzi. Il quale - dopo aver espresso la naturale «soddisfazione» per la nomina dei propri tre assessori (Olivi, Borgonovo Re e Ferrari) «su competenze rilevanti e strategiche» e la conferma del «totale impegno dei singoli e di tutto il partito» - elenca, a nome del partito, gli «elementi che attualmente ci paiono meritare un approfondimento».

Nel mirino del Pd le competenze assegnate all’assessore esterno, l’ex sindaco di Vermiglio Carlo Daldoss, e la scelta di Rossi di scorporare la cooperazione dai settori economici (assegnati a Olivi) e, dall’altro, di separare l’edilizia abitativa dalle politiche sociali (affidate a Borgonovo Re). All’assessore esterno il presidente ha assegnato competenze di peso: Daldoss sarà assessore alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali e edilizia abitativa, deleghe che nella passata legislatura erano suddivise su più assessorati. Un superassessorato che - si fa notare in casa Pd - non appare giustificato dalla caratura tecnica di chi lo andrà a ricoprire. A microfoni accesi, l’obiezione è un’altra: «Non possiamo non sottolineare, con perplessità, come competenze ad alta valenza politica siano state assegnate ad un assessore esterno». Ragionamento che non vale solo per la delega agli enti locali, con la delicata partita della riforma istituzionale: «La programmazione dell’edilizia pubblica ha una forte connotazione rispetto al tema delle politiche dell’inclusione abitativa e sociale - scrive Gilmozzi - l’accorpamento di tale competenza al settore dell’urbanistica ed enti locali, ed ancor più ad un assessore esterno, pare davvero una rinuncia alla valenza politica e sociale di questa importante competenza».

Ma il Pd contesta anche la decisione di separare la cooperazione dallo sviluppo economico (al quale era stata riunita quando, con le dimissioni di Panizza, era stata assegnata a Olivi): «Il nostro partito ha sempre considerato il mondo della cooperazione un importante caposaldo dell’economia trentina, non vedere riconosciuta l’unità dei settori economici nell’assessorato allo sviluppo e al lavoro assegnato ad Olivi ci pare un segnale da rivedere anche per rispetto nei confronti di quell’importante settore strategico». Interpellato, Gilmozzi chiarisce che si tratta di osservazioni «senza polemica»: «A nostro avviso su questi punti servirà un confronto in giunta».

Del resto anche dall’Upt, che avrebbe voluto per sè le deleghe economiche, si sottolinea che «sarebbe stato meglio tenere unite le deleghe economiche», che invece nella giunta Rossi sono state spezzettate, il turismo con l’agricoltura (a Dallapiccola), la cooperazione (a Mellarini) separata da industria commercio e lavoro (a Olivi). Ma l’assessore Tiziano Mellarini, neotitolare della competenza sulla cooperazione, mette in chiaro: «Si tratta di un settore economico di primo piano. Io di cooperazione non sono a digiuno, visto che mi sono occupato per 10 anni di agricoltura. Se la delega l’hanno affidata a me piuttosto che a qualcun altro - butta lì l’assessore - qualche ragione ci sarà. Ma non voglio polemizzare».

Dai prossimi giorni si capirà l’evoluzione dei dubbi Pd. «Confidiamo che vi possa essere una discussione in sede politica per avviare il nostro lavoro con la massima armonia e condivisione», è la chiosa della nota dei Democratici.













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