Pastorali giovanili, 1300 adolescenti riempiono il palazzetto 

Grande entusiasmo per la Festa diocesana  Don Covi: «I giovani desiderano essere responsabilizzati»



TRENTO. È stato l’assalto di più di 1300 adolescenti al PalaTrento che ieri pomeriggio ha dato vita all’annuale “Festa Diocesana degli Adolescenti”, il cui motto per l’edizione 2018 è stato quello di “Nati per volare”. «Il logo che abbiamo studiato – spiega don Rolando Covi – è quello di due mani che spingono un ragazzo verso il proprio futuro. Ma in realtà possono essere anche due ali per arrivare ancora più velocemente verso quello che sarà». La festa è un momento di sintesi, ma anche di promozione di tutta l’attività annuale delle Pastorali Giovanili: «Il dato certo è che al massimo la metà dei ragazzi che frequentano la catechesi, entrano nei Gruppi Giovani. E prima di arrivare al primo incontro se ne perdono ancora – ci dice Nadia un’animatrice- però dopo quell’ incontro la partecipazione è certa perché si creano delle relazioni che si rinforzano sempre più». Giacomo è un ragazzo passato da frequentatore ad animatore: «Per me è stato un passaggio naturale ed ho finito per migliorare quello che avevo fatto. L’importante è saper equilibrare i momenti di divertimento a quelli di riflessione». Don Covi i giovani che figura di prete cercano? «Dev’essere un promotore di quei luoghi di comunità che i giovani cercano. Non importano le dimensioni, vanno benissimo anche realtà piccole, basta che siano dinamiche e non statiche. Statico è per esempio il concetto di dentro o fuori, dinamico quello di cercatore. Ecco noi dobbiamo essere cercatori di anime e motivatori di fede». La festa di ieri è iniziata col travolgente ingresso di tutti i giovani ed i loro accompagnatori, seguita da giochi e “gioconi”: «Un maxi calcio balilla, un gioco con delle palline nel quale si abbattono torri ed un carro armato, un gigantesco 1, 2,3 stella. Poi balli – illustra Giacomo – spettacoli vari e dopo la messa celebrata dal vescovo, la cena comunitaria e poi ancora divertimento fino alle 22». Quello che è certo è che tutti gli adolescenti e non solo, hanno affrontato questo appuntamento col giusto spirito, tanta voglia di divertirsi, ma hanno avuto anche la capacità di “staccare”, per vivere i vari momenti di riflessione che hanno caratterizzato la giornata. «I giovani desiderano essere responsabilizzati – è l’ultima considerazione di Don Covi – in rapporto all’età ed alle loro capacità. Nessuno si tira indietro di fronte ad una proposta di fare del volontariato in casa di riposo o di impegnarsi ad aiutare i più giovani nei compiti. Direi che l’adolescenza sia un valore da accettare nel suo insieme e da valorizzare».

(d.p.)













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