Pascoli e soldi, Berasi vince al Tar 

Il tribunale amministrativo dà ragione all’imprenditore nella disputa con Agea



TRENTO. La società «La Villa» di Mariano Berasi ha diritto ai 130 mila euro che l’agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) gli aveva negato. Così hanno deciso i giudici del Tar che hanno accolto il ricorso presentato dall’imprenditore annullando così il provvedimento di Agea sul mancato accoglimento della «Domanda unica di pagamento per l'anno 2014». La questione del contendere era legata alla distanza fra due allevamenti di Berasi, uno di ovini a Bleggio superiore e uno di bovini a Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia, rispetto alle superfici di pascolo magro. E secondo l’Agea non c’era stato movimento di animali dalle stalle al pascolo e quindi era stata respinta la domanda. Un mancato accoglimento che in pratica si risolveva nel negare un contributo da 130 mila euro. Nella sentenza i giudici del Tar scrivono che la società «La Villa» ha « dichiarato l’utilizzazione di 194,75 ettari di superficie nel Comune dell’Aquila, tutti di pascolo magro inerbito con obbligo di pascolamento, di cui 170,5 ettari pascolati da ovini e bovini e 24,17 ettari pascolati da equini, ed in particolare da 21 ovini per 113 giorni relativi all’allevamento di proprietà, ; 52 bovini, per 141 giorni, provenienti da un altro allevamento e 25 asini equidi per 61 giorni, relativi all’allevamento di proprietà e limitrofo al pascolo». Insomma ci sarebbero le carte che dimostrano la movimentazione degli animali e quindi l’utilizzo delle superfici di pascolo. «La dimostrazione del pascolamento - scrive il Tar - emergerebbe dalla lettura dei dati presenti nella Banca dati nazionale, mentre Agea avrebbe erroneamente assunto a parametro valutativo i dati della Bdn apparenti dalla schermata nel momento della definizione della domanda (2017), e non quelli sussistenti al momento della presentazione della domanda (2014): questi ultimi dimostrerebbero inequivocabilmente che la società La Villa ha regolarmente condotto al pascolo gli animali».













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