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Parto improvviso e il bambino nasce nel letto di casa

Pomarolo: la mamma, 39 anni, non ha fatto in tempo a raggiungere l’ospedale. L’ostetrica arriva in elicottero



POMAROLO. In gergo medico si chiamano “parti precipitosi”, o “improvvisi”, in quanto avvengono con tale rapidità da non consentire alla madre di raggiungere l’ospedale in tempo. È accaduto ieri mattina a una donna di 39 anni di Pomarolo, che poco dopo le 8.30 del mattino ha partorito nel letto di casa, ma a quel punto non sapeva più cosa fare.

Un tempo non lontanissimo, nascere in casa era la norma e in ogni famiglia c’era almeno una donna esperta che aiutava la puerpera nelle fasi più delicate. Nessuno si preoccupava di dover raggiungere l’ospedale più vicino, era prassi comune che certi eventi si svolgessero tra le mura domestiche. Ma da quando anche la gravidanza è stata in qualche misura “ospedalizzata”, cioè seguita dai medici quasi come fosse una malattia, quell’esperienza che ci si tramandava di generazione in generazione è svanita come neve al sole.

Oggi di fronte alla nascita di un figlio in casa propria chiunque si sente perduto, se non sente accanto a se l’appoggio - anche psicologico - di un medico o di un’infermiera. Così per la famiglia è stato tutt’uno chiamare aiuto al 118, e un equipaggio di Trenino emergenza si è precipitato in paese con l’ambulanza, mentre da Trento è partito l’elisoccorso con a bordo del velivolo un’ostetrica. All’arrivo dei sanitari però la natura aveva già fatto il suo corso. Il bimbo era nato e stava bene, la madre pure ma era agitata, com’è peraltro comprensibile.

Ci ha pensato l’ostetrica a sistemare le cose, recidendo il cordone ombelicale e tranquillizzando la madre. Poi, più per prudenza che per reale necessità, dato che il parto era stato naturale, senza bisogno di sutura, senza taglio cesareo, in assenza cioè di quelle circostanze che necessitano di uno stretto controllo medico, la donna e il suo bambino appena nato sono stati trasportati in elicottero al pronto soccorso dell’ospedale trentino di Santa Chiara e da qui inviati nel reparto di ostetricia.

Entrambi stanno bene, e tra l’altro possono vantare un piccolo primato. Oltre ad essere una delle rare mamme a partorire in casa al giorno d’oggi (in generale si tratta di una scelta volontaria, in questo caso ci si è messo in mezzo il fato), il figliolo potrà a ben diritto vantarsi di aver volato in elicottero - sia pure per un breve tratto - appena nato. Un’esperienza che a volte non capita in una vita intera.

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