Parte l’operazione barche abbandonate

Polizia e Comune le rimuoveranno dalle spiagge. Gonzo: «Quelle in buono stato saranno oggetti smarriti»


di Roberto Gerola


PERGINE. Ancora troppi surf abbandonati lungo le spiagge perginesi. E con essi anche carcasse di barche, carrelli arrugginiti, pneumatici, vele strappate. L’operazione bonifica avviata dalla polizia municipale, sta iniziando in questi giorni. L’avviso pubblico era stato affisso ancora tre settimane fa e ai proprietari era stato dato tempo fino a sabato scorso di portarsi a casa quanto lasciato in spiaggia, spesso legato con catene e lucchetti a piante, alberi, ringhiere e paletti.

«In questi giorni stiamo accordandoci con il cantiere comunale - ci diceva ieri il comandante Raffaello Savio Gonzo - per disporre il prelievo e l’asporto di quanto ancora in spiaggia». Per la verità, alcuni relitti sono stati rimossi specialmente alla spiaggia Ciolda e nel tratto iniziale della spiaggia in direzione di Calceranica, dove si trovano i pontili con barche regolarmente fissate.

Ma ce ne sono ancora: sono surf legati alla ringhiera lungo il terrapieno prospiciente la spiaggia, altri sono abbandonati a terra insieme a vele ormai a brandelli e anche un carrello rimorchio per le barche. Altri appunto tra il verde nel tratto più avanti a fianco della pista ciclabile: anche qui un carrello arrugginito, carcasse di barche semiaffondate nel lago, pneumatici e intelaiature.

«Recupereremo tutto - ha aggiunto Gonzo - e quello in buono stato lo inseriremo nell’elenco degli oggetti smarriti e ritrovati, gli altri, quelli in stato di degrado li porteremo in discarica». Il tutto sarà eseguito entro l’inizio della stagione e quindi poco dopo la metà di maggio. Ieri, la spiaggia Ciolda si presentava assolata, pulita, già occupata da qualche bagnante per la tintarella. In mezzo alle piante, e agganciate alla ringhiera con lucchetti e catene ancora una dozzina di windsurf, alcuni dei quali in condizioni decisamente cattive. Per non parlare delle barche nel lago che sporcano e inquinano oltre ad essere maleodoranti per l’acqua che vi stagna in mezzo a teli, pneumatici ed altri materiale di scarto.

L’operazione pulizia delle spiagge non può che essere positiva per tutto l’ambiente: la spiaggia ha necessità di essere pulita e soprattutto non trasformata in un deposito a cielo aperto di windsurf e imbarcazioni. Un ultimo invito da parte della polizia municipale ai proprietari dei surf: asportarli al più presti prima che finiscano in discarica. Anche per poter offrire ai turisti un ambiente piacevole.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano