Parrocchie «salvate» dagli stranieri

Ieri l'assemblea pastorale: «Dobbiamo recuperare i giovani trentini»



TRENTO. All'assemblea pastorale diocesana, ieri, si è dimostrato che la Chiesa di Trento è in salute: 4 nuove vocazioni maschili, gli oltre 1000 giovani che hanno partecipato alla Gmg di Madrid ed il grande impegno delle parrocchie nel creare tessuto sociale sono elementi inequivocabili. Ed il calo di partecipazione alle messe, viene compensato dalle comunità di stranieri.

Sono 4 le nuove vocazioni maschili, nella diocesi trentina, di quest'anno, una in più rispetto al 2010. Un buon dato ma, come tutto l'apparato ecclesiastico, anche la Chiesa di Trento si trova a confrontarsi con il grande tema dell'avvicinamento dei giovani alla fede. Per l'arcivescovo Luigi Bressan ci sono due modi per realizzarlo: «Uno - ha dichiarato ieri alla assemblea pastorale diocesana - più generale, rafforzando il lavoro post parrocchiale con le attività sportive, culturali, sociali, utilizzando anche le nuove tecnologie come internet e facebook. L'altro, più specifico, per quelli che accettano la proposta di un'impegno più concreto e orientato alla preghiera come quei 1000 giovani che sono andati a Madrid alla Gmg».

Don Tiziano Telch, delegato vescovile per la pastorale giovanile, ha aggiunto: «La diocesi di Trento ha a sua disposizione una risorsa straordinaria, composta proprio dal tessuto associativo delle parrocchie. Lì i giovani riescono a fare rete e ad aiutarsi l'un l'altro nel loro percorso di fede. E la dimostrazione della forza di questa risorsa sta nel fatto che i giovani della Gmg venivano quasi tutti dalle parrocchie».

E laddove gli Italiani disertano i banchi delle chiese, ci pensano gli stranieri a riempirle come succede a San Giuseppe, dove una comunità ucraina molto attiva dal 9 al 16 ottobre festeggerà i suoi 10 anni di presenza a Trento con feste e manifestazioni. «La Chiesa non deve fare proselitismo ed indottrinare - ha completato Don Beppino Caldera della pastorale delle migrazioni - ma dimostrarsi aperta e accogliente agli stranieri. E per farlo deve educare i cattolici a non opporsi all'immigrazione che è un fatto storico, dunque incontrastabile. Partiti come la Lega Nord, che strumentalizzano la fede e la religione per guadagnare qualche voto, lasciano il tempo che trovano. Il buon cristiano, anzi, deve stare vicino ed aiutare le persone con diverso credo garantendogli i servizi fondamentali. Su tutti quello di professare il loro credo in edifici degni ed accoglienti. Noi siamo con i fratelli mussulmani di Trento e li sosteniamo nella loro battaglia per avere una moschea. Solo il dialogo può costruire il futuro.

Ed anche la Chiesa, come la società civile, deve avere l'umiltà di dire che tutti abbiamo bisogno degli stranieri e del loro contributo».













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