l'invenzione

Parla trentino l’antifurto hi-tech per le biciclette

Il progetto “Kissmybike” è stato realizzato da tre giovani aspiranti imprenditori. Stimolati dall’ennesimo furto


di Martina Bridi


TRENTO. Alzi la mano chi non ha mai subito il furto della propria bicicletta o chi non conosce nessuno a cui sia mai successo. Nemmeno Trento fa eccezione per quanto concerne questo fenomeno, ma le cose potrebbero presto cambiare grazie al progetto “Kissmybike”.

Il sistema antifurto Kissmybike, ideato appositamente per biciclette, consiste in un dispositivo elettronico che, montato all’interno del telaio delle bici e dunque invisibile, permette di segnalare il furto, tracciare e localizzare il proprio mezzo. Un’applicazione mobile per smartphone e servizi cloud assicurano il semplice ed efficiente utilizzo del sistema. Questa invenzione ha suscitato anche l’interesse dell’Europa.

Tra i 297 progetti che hanno partecipato al bando Finodex solo 52, tra cui solo 7 italiani, sono stati selezionati per la seconda fase del programma. E uno di questi è il progetto Kissmybike, unico progetto trentino che ha passato la prima fase di selezioni. Finodex è il programma di accelerazione per lo sviluppo e la crescita delle startup co-finanziato dalla Commissione Europea.

Tra i partner dell’acceleratore ci sono anche la Fondazione Bruno Kessler e Trento Rise. Il programma Finodex è stato voluto dall’Unione Europea per patrocinare tutte quelle startup che utilizzano come parte integrante della propria tecnologia la piattaforma Fiware e open data. Fiware nasce nel 2011 per fornire agli sviluppatori strumenti e tecnologie che facilitano la creazione di nuove applicazioni e servizi software. Utilizzando gli open data, gli sviluppatori rendono accessibili e riutilizzabili tutte le informazioni ottenute mediante l’applicazione dei propri servizi. Questo comporta un grande potenziale sociale ed economico.

Kissmybike vede la luce a Trento, dove tre giovani aspiranti imprenditori - Ivan Minakov, Uladzimir Kharkevich e Nadya Bobova - tutti ex alunni dell’Ateneo trentino, hanno unito le loro conoscenze per dar vita ad un progetto dalle grandissime potenzialità.

Nadya attualmente è candidata al dottorato di ricerca presso la Scuola di Dottorato in Sociologia e Ricerca Sociale presso l’Università di Trento. Ivan e Uladzimir hanno conseguito il dottorato di ricerca in informatica e telecomunicazioni dell’Ateneo qualche anno fa. L’idea nasce dopo l’ennesimo furto di bicicletta subito da Uladzimir quando i tre, quasi per gioco, iniziano a pensare ad un sistema per proteggere le proprie bici. Andando avanti il progetto prende forma e il lavoro dei giovani si fa più complesso ma anche più ricco di soddisfazioni e risultati, tanto da ricevere il riconoscimento formale dall’Unione Europea.













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