Parchi, ridotti gli addetti alle pulizie

Il Comune alle prese con i tagli. Ma per il verde spende 60 euro ad abitante


Chiara Bert


TRENTO. Anche l'Ufficio parchi del Comune fa i conti con i tagli di bilancio: fino all'anno scorso erano due i passaggi al giorno degli addetti alle pulizie, oggi la riduzione del personale ha costretto a concentrare tutto in un unico turno al mattino. Undici i dipendenti che si occupano di raccogliere i rifiuti, svuotare i cestini, sistemare i giochi: 9 sono gli addetti stabili sui principali giardini della città, più altri due che a bordo di un furgoncino intervengono su richiesta. Al mattino si ritrovano a raccogliere tutto ciò che è stato abbandonato nella giornata precedente, con un carico di lavoro aumentato. «Vedremo per il futuro di trovare qualche supporto per l'estate, dove aumenta l'afflusso di gente nei parchi, per esempio attraverso le cooperative sociali a cui già oggi è appaltata parte della manutenzione del verde», spiega Franco Castellan dell'Ufficio parchi e giardini.

Come altri servizi del Comune, anche quello del verde fa i conti dunque con la qcontrazione del personale. E non aiuta a migliorare la situazione lo scarso senso civico dimostrato da molti cittadini, che soprattutto dopo l'introduzione della raccolta porta a porta dei rifiuti, hanno scambiato i parchi per mini-discariche dove abbandonare ogni sorta di spazzatura, dai materassi ai pneumatici, dalle batterie alle sedie. A questo si aggiungono gli episodi di vandalismo, cestini danneggiati, panchine bruciate, imbrattamenti, che prendono di mira di volta in volta parchi diversi. «La situazione è migliorata al parco San Marco e al Santa Chiara - spiega Castellan - mentre abbiamo riscontrato più segnalazioni nei parchi del lungo Fersina e del Salé».

Per arginare questi fenomeni c'è chi - come il Pdl - ha proposto di chiudere i parchi di notte, una soluzione che il Comune ha preso in considerazione ma che non garantisce sempre il risultato. Basti pensare che al S.Marco, che di sera si chiude automaticamente, la chiusura è stata aggirata coprendo le fotocellule, e i vandali hanno potuto agire indisturbati per tutta la notte.

Tenere i parchi puliti e controllati ha un costo, che pagano i cittadini attraverso le tasse. E il Comune sul verde pubblico continua ad investire: poco meno di 7 milioni all'anno se ne vanno in spese correnti per i parchi e la tutela del territorio. Palazzo Thun gestisce oltre 1,8 milioni di metri quadrati di verde organizzati in 159 tra parchi giardini e aree verdi, e oltre 6 mila alberi lungo le strade comunali: la manutenzione dei parchi e delle piste ciclopedonali, insieme alle nuove realizzazioni, costa circa 60 euro all'anno per ognuno dei 115 mila abitanti di Trento. Le associazioni (vedi articolo sotto) danno un contributo importante. Ma nella nuova èra dei sacrifici di bilancio, il sindaco Alessandro Andreatta già un anno fa aveva lanciato un appello ai privati: «Adottate i beni pubblici, parchi, strade, monumenti, per mantenere bella la nostra città».













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