Palafiere tra ritardi e temute fughe a sud

I consiglieri d’opposizione chiedono notizie dell’ ampliamento, Lunelli esprime la forte preoccupazione degli operatori



RIVA. In un futuro ancora imprecisato ma che comunque va avvicinandosi, la Patrimonio del Trentino avvierà i lavori di ristrutturazione ed ampliamento del palazzo dei congressi e della nuova sede fieristica alla Baltera. L'eventualità che, in concomitanza con l'apertura dei cantieri, diventi necessario trovare altre sedi per le fiere e per i congressi, sta suscitando parecchia preoccupazione, dal momento che una volta approdate a nuovi lidi è difficile che le manifestazioni ritornino poi a Riva: con un danno incalcolabile, ma certamente pesantissimo, per l'economia della Busa.

Di questa preoccupazione si fa interprete una mozione firmata dai consiglieri Carlo Modena, Enzo Bassetti, Luca Grazioli e Mauro Pederzolli. Saranno anche chiacchiere, dicono i quattro, ma ricorrenti tanto da richiedere una smentita ufficiale da parte del dottor Nicoletti, regista dell'intera operazione immobiliare in quanto presidente di Patrimonio del Trentino; la Pat starebbe valutando l'ipotesi di acquisire quote di Veronafiere; Riva Fierecongressi ha avviato un rapporto di collaborazione ancora con Veronafiere per ora a livello congressuale, alla ricerca di non ben identificate sinergie; la stessa Pat sta investendo nella realizzazione e nell'allestimento di un centro congressuale a Trento che potrebbe quantomeno appannare quel distintivo di “centro congressi del Trentino” che lo stesso presidente Dellai aveva annunciato in consiglio comunale a Riva.

Intanto ad Arco parte la costruzione d'un teatro, mentre a Riva si registra un sostanziale immobilismo sia riguardo all'ampliamento del palacongressi, con la costruzione del nuovo teatro, sia per la Baltera che per ora ha prodotto solo la cessione della proprietà del palazzo dei congressi.

Tutto ciò premesso, i consiglieri invitano il sindaco «ad illustrare al consiglio comunale lo stato degli accordi Comune-Lido -Provincia autonoma; a chiedere lumi rispetto a programmi, tempistica, progetti e riferire al consiglio comunale; ad esprimere parere negativo rispetto a spostamenti “provvisori” di eventi; ad invitare in consiglio comunale il presidente di Riva Fierecongressi a relazionare sull'argomento, sui programmi e sugli accordi».

Dello stesso tenore una presa di posizione del Coordinamento operatori economici firmata da Bruno Lunelli, presidente dell'Unione. Gli «incredibili ritardi» accumulati dal progetto di ampliamento delle strutture fieristiche e congressuali spingono «il mondo imprenditoriale e turistico a denunciare tale fatto che determina un rallentamento dell'economia locale già di per sé grave ed ancor più in un momento difficile come quello che stiamo vivendo. Ora sembra che l'immobilismo sia frutto di indecisioni del comune di Riva. Non si trovano giustificazioni a tale comportamento». Il prospettato trasferimento a Verona della fiera delle calzature desta «stupore ed incredulità» dal momento che è chiaro che «lo spostamento anche di una sola edizione dell'evento sarebbe un viaggio di sola andata». Anche l'interessamento della Pat per Veronafiere è contestato dal coordinamento: «non si possono frenare i competitori acquisendo partecipazioni in ogni ente fieristico» e sarebbe molto più utile investire le risorse «in loco a sostegno di azioni di marketing e per la messa in campo di servizi di ancor più alta qualità, capaci di rendere sempre più appetibile la nostra zona come sede fieristica e congressuale, però ammodernata e ampliata negli spazi, come da tempo si sta dicendo. Questa -conclude Bruno Lunelli- è la migliore risposta a dare allo sviluppo dell'economia turistica locale».













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