Padre Dall’Oglio, l’appello trentino

Lettera aperta per chiedere a Bonino e Napolitano di fare tutto il possibile



TRENTO. Un appello rivolto a tutti perché quello che sta succedendo in Siria e quello che sta vivendo padre Paolo Dall’Oglio non sia dimenticato in un agosto in cui i pensieri di tanti sono alle vacanze o al ritorno al lavoro. Potrebbe essere riassunta in questo modo la lettera aperta che è arrivata ieri in moltissime caselle mail. «Non sappiamo guardare - viene scritto - oltre il nostro ombelico. Eppure basterebbe aprire le finestre e guardare cosa accade ai nostri vicini di casa, agli uomini, donne e bambini che abitano sulla sponda orientale del Mediterraneo. In Siria si muore. Anche ad agosto. Anche se nessuno sembra ricordarsene. In Siria sembra morire anche il senso di umanità. Qualcuno tuttavia non si rassegna. Sono gli operatori di pace che rischiano la vita per risolvere il conflitto. Persone di ogni religione e nazionalità che cercano di tenere accesa la speranza. Tra chi ama sicuramente la Siria c’è padre Paolo Dall’Oglio, missionario gesuita da 30 anni nel paese mediorientale. Con questa lettera aperta vogliamo far sentire la nostra vicinanza a Padre Paolo Dall’Oglio e chiedere che venga attivato ogni canale per conoscere la sua sorte e per riportarlo alla libertà e alla sua opera di pace. Ci rivolgiamo al ministro degli esteri Emma Bonino nella consapevolezza della necessità di agire con discrezione ma pure di non distogliere l’attenzione da questa vicenda. La liberazione di Padre Dall’Oglio potrebbe essere un grande segno di speranza. Dal Trentino amico del missionario da sempre, vogliamo far arrivare la nostra voce al Presidente Napolitano e attraverso di lui a tutto il popolo italiano».













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