scontro in famiglia

Padre cerca di «pignorare» la figlia di 3 anni

L’uomo ha inviato alla sua ex compagna un atto di precetto affinché gli consegni la figlia per le visite



TRENTO. Una bambina di tre anni trattata come un oggetto. E’ quello che ha pensato la madre della piccola, una giovane donna trentina, quando ha ricevuto quello che tecnicamente si chiama atto di precetto che le ingiungeva di consegnare la bambina al padre per le visite già stabilite dal Tribunale dei minori. Si tratta dell’atto che di solito viene usato per le esecuzioni mobiliari, ovvero tipico nelle procedure di pignoramento. Quando un debitore non consegna una cosa, la persona che ne ha diritto la pignora. L’atto di precetto è l’atto che precede il pignoramento. Se una cosa non viene consegnata entro dieci giorni può intervenire l’ufficiale giudiziario. Per questo motivo la mamma della bambina e il suo avvocato Claudio Tasin hanno fatto un balzo quando hanno visto arrivare il precetto da parte del padre. Questo tanto più che l’uomo non aveva mai mostrato interesse per la bambina.

Tra l’uomo e la sua compagna c’era stata una relazione. Poi le cose sono andate male. La bambina non ha mai convissuto con il padre. L’uomo e la sua compagna si sono lasciati quasi subito. Quando la bambina aveva poco più di un anno, hanno trovato un accordo per le visite e il mantenimento della piccola. Il padre doveva versare alla sua ex un assegno mensile di 200 euro per il mantenimento della bambina. L’accordo omologato dal Tribunale prevedeva l’affidamento condiviso della piccola con alloggio principale presso la madre. Il padre ha il diritto di vederla una volta durante la settimana e un giorno a scelta tra il sabato e la domenica. Dopo i tre anni di vita, il padre ha il diritto di vedere la piccola un week end sì e uno no e anche di averla con sé per 15 giorni per le ferie estive.

Secondo quanto sostiene la madre della bambina, però, l’uomo si è completamente disinteressato della figlia per molto tempo. Salvo poi tornare a farsi vivo e reclamare il diritto di visita. Secondo la madre, l’uomo per sua figlia era poco più di uno sconosciuto. Ecco perché in un primo momento ha tentennato quando il suo ex è tornato alla carica e pretendeva di passare giornate intere con una bambina di poco più di due anni che lo conosceva appena.

A questo punto si è scatenata una vera e propria guerra. L’uomo ha denunciato la mamma della piccola alla Procura penale per mancata ottemperanza di un ordine del giudice. Il fascicolo è finito sul tavolo del pm Pasquale Profiti. Secondo le accuse del padre, la mamma della piccola si sarebbe trasferita senza avvertirlo, non avrebbe risposto alle telefonate e ai messaggi sms. L’uomo aveva anche mandato una lettera raccomandata con la quale chiedeva notizie della figlia, ma la donna non aveva mai risposto. La donna, interrogata dalla polizia giudiziaria, ha spiegato che il padre aveva visto la piccola solo nei primi 15 giorni di vita della bambina. Poi l’uomo sarebbe sparito per un anno intero. La donna ha anche spiegato che chiedeva gradualità nel ripristinare i contatti tra la piccola e il padre. A questo punto, però, l’uomo ha deciso di passare ai fatti e ha deciso di inviare un atto di precetto alla mamma che chiede di ottemperare all’ordine del giudice. Un atto che la giovane donna respinge.













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