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Ottanta ovuli di droga nell’intestino

Arrestata dalla Mobile in una nigeriana. Aveva ingerito un chilo tra coca ed eroina



TRENTO. Quando sabato sera è stata intercettata dagli agenti della Mobile - appesa scesa in stazione da un treno proveniente da Monaco di Baviera - e accompagnata in questura, ha subito confessato. Impossibile negare di avere l’intestino pieno di droga, quando la Tac fornisce una “foto” precisa del contenuto. Una cosa non ricordava con precisione: il numero di ovuli ingurgitati, che sono poi risultati essere più di ottanta.

Un numero che ha dell’incredibile se si pensa che si tratta di “confetti” del diametro di più di due centimetri e lunghezza di quasi il doppio (sui 35 millimetri). Il quantitativo di eroina e cocaina, pari circa a un chilo e del valore sul mercato di 150 mila euro, è fra i più grossi sequestrati quest’anno dalla polizia in quattro distinte operazioni, per un totale di circa 5 chili di sostanza stupefacente. La donna impiegata come corriere della droga, Betty Iyamu, 40 anni, nigeriana di nascita ma residente (con regolare permesso di soggiorno) a San Donà del Piave, è descritta come una professionista.

Non si “mangiano” ottanta ovuli senza avere una certa esperienza alle spalle. Soprattutto sulle modalità di assunzione: c’è chi “si allena” - spiegano in questura - mandando giù frutti e verdure interi per allargare lo stomaco, mentre una sostanza oleosa (può trattarsi di vasellina) viene spalmata sulla superficie degli ovuli per favorire l’inghiottimento. Gli agenti della Mobile l’avevano fermata per un controllo alle 18.10, mentre usciva dalla stazione. Sono emerse alcune incongruenze nei documenti di riconoscimento ed è stata accompagnata in questura dove si è scoperto che era stata già segnalata per traffico di stupefacenti. Quando le è stato prospettato un controllo con la Tac al Santa Chiara, ha ammesso di avere il corpo “imbottito” di droga.













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