Osler incontra Taffara, ma corre da solo

Niente apparentamenti: «Ma possiamo dare risposte anche a buona parte di chi ha votato altri candidati»


di Roberto Gerola


PERGINE. Si allontana decisamente l’ipotesi di un apparentamento di Osler con il Pd, ma anche con altre forze politiche. Prevale in sostanza la volontà di tornare a sottoporsi al giudizio degli elettori con il progetto proposto domenica scorsa. C’è ben stato ieri nel tardo pomeriggio un incontro tra Marina Taffara e Marco Osler, ma alla fine pare quasi abbiano ricercato una sorta di “consulente matrimoniale” che aiuti a far ritrovare loro il “rapporto perduto”. A quanto pare, infatti, subito non è possibile andare d’accordo, ma si cercherà di farlo nel corso dei due anni di mandato. Il che sa tanto di separazione con una porta almeno un po’ aperta.

«Non cerchiamo apparentamenti - diceva intanto ieri Marco Morelli - parliamo piuttosto di condivisione a proposito delle scelte dell’Upt e del progetto portato avanti e con il quale intendiamo andar fino in fondo. Pensiamo alla squadra proposta, la quasi totalità è fatta di giovani che già al primo turno hanno ottenuto notevoli consensi da parte degli elettori». Per la natura stessa del ballottaggio, le posizioni sono sfumate rispetto a domenica e l’Upt sembra puntare proprio su questo. «Ci rimettiamo in gioco con le stesse carte in mano - diceva ieri - Marco Osler, perché pensiamo di poter soddisfare le aspettative anche di buona parte degli elettori che hanno votato altri candidati. Il nostro programma trova nei molti giovani eletti nella nostra coalizione un buon punto di partenza; per questo la nostra linea moderata e quindi non aggressiva può essere condivisa; alle spalle c’è un punto di riferimento sul territorio, ma anche una struttura che potrebbe convincere anche quegli elettori che si identificano in altre forze politiche».

Osler e Morelli, non parlano appunto di apparentamenti, ma si rivolgono agli elettori affermando che «riteniamo sia opportuno sottoporci al giudizio di tutti gli elettori anche di quelli che non hanno più il loro punto di riferimento in questo ballottaggio. Riteniamo di saper dare risposte anche a loro». Questo messaggio è chiaramente rivolto a quei giovani che all’interno del Pd sembrano voler dire la loro e non condividono la durezza mostrata nelle trattative e in campagna elettorale. Potrebbero essere più possibilisti nel sostenere la coalizione di centro sinistra autonomista, consapevoli di dare una svolta e recuperare quel rapporto citato.

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