Orsa pericolosa in Trentino, decisa la cattura

L'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale Ispra ha approvato la "rimozione" dell'orsa DJ3 dal territorio



TRENTO. L'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale Ispra ha approvato la "rimozione" dell'orsa DJ3 dal territorio trentino. Lo rende noto l'associazione "No alla caccia" secondo la quale il plantigrado, che sembra si sia avvicinata troppo ai centri abitati, dovrebbe venire rinchiuso nel recinto di Casteller, a sud di Trento, che per due anni ha ospitato un'altra orsa problematica, Jurka, poi trasferita in un parco in Germania. "Sdegno e preoccupazione" vengono espressi dall'associazione animalista che annuncia "aspre proteste se di nuovo un'orsa dovrà pagare per errori da attribuire all'uomo". No alla caccia si chiede se "anche l'orsa DJ3 rimarrà vittima, come è successo a Jurka e Bruno (JJ1) in Germania e JJ3 in Svizzera della supremazia dell'uomo su tutte le altre forme di vita". "L'orso deve poter fare l'orso - proseguono gli animalisti - e se vogliamo davvero togliere i reali pericoli dal bosco eliminiamo la caccia che di vittime umane ne ha già fatte a decine in questi mesi. Perchè se è l'uomo ad uccidere per fatalità, mentre pratica uno sport, gli stessi che denunciano la pericolosità dell'orso se ne stanno zitti?". L'orsa DJ3 è la terza figlia di Daniza e Joze, che facevano parte del primo gruppo di plantigradi provenienti dalla Slovenia che hanno ripopolato il Trentino con il progetto Life Ursus.













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