il caso

Oltre 67 mila firme contro l'ordinanza anti-orso

Sul web la petizione lanciata dall'associazione animalista Enpa: "Catturare o recludere a vita gli orsi è un vero abominio"



TRENTO. Ha raggiunto al momento (mercoledì 26 luglio) le 67.504 adesioni la petizione lanciata sul web dall'associazione animalista Enpa contro l'ordinanza di "prelievo" dell'orso protagonista dell'aggressione di Terlago dei giorni scorsi e firmata dal presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi.

"La possibilità di catturare, detenere reclusi a vita e finanche uccidere con relativa facilità gli orsi definiti "pericolosi", non si sa bene in base a quali caratteristiche - si legge nella petizione - è un vero abominio. La decisione di catturare e "rimuovere" l'orso definito "pericoloso" che in provincia di Trento avrebbe aggredito un pensionato di 69 anni, è stata assunta dal Presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi, nell'immediatezza di un fatto su cui non è stata ancora fatta la dovuta chiarezza; così come non è stato neanche individuato l'esemplare che si sarebbe reso responsabile dell'aggressione. Paradossalmente, c'è l'ordinanza ma non l'orso da catturare, visto che al momento regna la più assoluta incertezza. Questo lascia pensare al provvedimento emanato come ad un mero pretesto, l'occasione per realizzare un disegno - il massacro degli orsi - da troppi atteso con grande impazienza. Un disegno che rappresenta solo un riflesso della più generale biofobia della cattiva politica: dopo i lupi, che Galletti voleva a tutti i costi sterminare. A tale disegno animalicida, Enpa dice no".

"Enpa - conclude la petizione - rinnova a tutti l'invito alla calma e con esso la richiesta di sospendere ogni giudizio fino a quando non sarà chiarita la dinamica dei fatti. La convivenza con gli orsi è possibile, ma solo adottando le misure proposte dalla scienza e dalla ragionevolezza, non certo quelle adottate sull'onda dell'emotività e per guadagnare facili consensi".

 

 













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