il cordoglio

Oggi l’addio a monsignor Rosat

Il missionario francescano sarà sepolto in Bolivia. Una messa a Cles



TRENTO. Si terranno oggi ad Aiquile, in Bolivia, alle 15 locali, i funerali del missionario francescano, monsignor Adalberto Rosat, 81 anni, morto sabato a Cochabamba. «È impossibile essere presenti: ci vorrebbero due giorni per arrivare», dice padre Francesco Patton, il ministro provinciale dei Frati Minori. «Ci saranno invece alcuni dei sette frati che si trovano in Bolivia».

Un anno dopo l'ordinazione, nel 1959 padre Rosat era partito per la Bolivia come missionario: «Lì ha svolto vari servizi nel campo della formazione, del governo dei frati e dopo è stato chiamato a succedere a monsignor Giacinto Eccher come vescovo prelato di Aiquile, territorialmente enorme ma con una ridotta presenza di clero. Rimesso il mandato una volta raggiunti i 75 anni, il Papa aveva nominato il suo successore, un boliviano, Jorge Herbas Balderrama, che celebrerà le esequie». Un frate amato dalla popolazione: «Era vescovo anche nel periodo in cui ci fu il terremoto che distrusse gran parte della cittadina e anche la cattedrale. Lavorò sia per la ricostruzione che per fare in modo che la gente avesse un riparo. I terreni dell'episcopio accolsero i prefabbricati. Durante il suo servizio ha sempre avuto da un lato un attenzione pastorale, dall'altra sociale. Evangelizzazione e catechesi, ma anche promozione di scuola, sanità e lavoro».

Una messa di suffragio si terrà questa settimana, probabilmente a Cles, dove vivono ancora dei parenti di Rosat, anche se la sua famiglia era emigrata in Argentina. La data verrà comunicata nei prossimi giorni. Monsignor Luigi Bressan terrà un’altra celebrazione nel trigesimo.(l.m.)













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