Nuovo tribunale nell’ex carcere

Progetto preliminare: 60 milioni rispetto ai 112 originari Sette anni per trasferire gli uffici giudiziari in via Pilati


di Chiara Bert


TRENTO. Archiviato da anni il progetto dell’architetto Pierluigi Nicolin, per il nuovo polo giudiziario di Trento arriva il via libera al nuovo progetto preliminare che prevede l’accorpamento degli uffici giudiziari ristrutturando l’ex carcere di via Pilati, quello che qualche anno fa era destinato alla demolizione.

La giunta provinciale lo ha approvato ieri con una delibera che dà l’ok agli interventi propedeutici, di pulizia e messa in sicurezza, delle aree attorno al tribunale e al vecchio carcere, che sono state consegnate alla Provincia dall’Agenzia del demanio il mese scorso. Entro luglio sarà pronto il progetto esecutivo e sarà appaltata la demolizione dell’edificio che ospitava i laboratori dei detenuti - ha spiegato il dirigente del Servizio opere civili, l’architetto Claudio Pisetta - poi si procederà con il progetto per il nuovo edificio (alle spalle dell’ex carcere) e per il restauro del palazzo storico.

Sei-sette anni il tempo stimato per il trasferimento degli uffici giudiziari, che si trasferiranno tutti qui ad eccezione del Tribunale dei minori per evitare una promiscuità con gli adulti.

«Sobrietà» la parola usata dal governatore Ugo Rossi per descrivere l’intervento, che rispetto ai 112 milioni originariamente previsti, ne costerà invece 60, finanziati dalla Regione con l’assestamento di bilancio 2015. Tutte le murature esterne del vecchio carcere resteranno in piedi, in particolare sarà conservata l’abside risalente all’Ottocento: saranno invece completamente rivisti gli interni, che ospitavano le dei detenuti.

Con la delibera di ieri occasione, la giunta ha anche fatto il punto sullo stato dell'arte dell'accordo quadro di programma tra il governo e la Provincia relativo alla razionalizzazione delle sedi e delle strutture statali, grazie al quale è stato possibile, negli ultimi anni, avviare un ragionamento complessivo sulla riqualificazione della città di Trento.

Grazie all'intesa del 2002 - ha ricordato ieri il dirigente del Dipartimento infrastrutture Raffaele De Col - con lo Stato e con il Comune di Trento, Piazza Dante aveva ottenuto la disponibilità dell'area delle ex Caserme Battisti e delle aree dove sorgerà il nuovo ospedale. Nel frattempo la Provincia ha realizzato il nuovo carcere a Spini di Gardolo, ha provveduto al trasferimento degli uffici della Questura in viale Verona e sta ora partendo con il progetto del nuovo polo giudiziario. Nel 2002, a fronte di una spesa di 490 milioni, la Provincia riceveva dallo Stato aree per 450 milioni. Cifre che si sono ridotte di molto nel tempo: con la revisione del 2008 oggi l’intervento di Piazza Dante ammonta a 277 milioni a fronte di aree per 250 milioni. Ne deriva un saldo di 27 milioni a favore della Provincia, che si è assunta l’impegno di sistemare la caserma dei carabinieri di via Barbacovi (che va adeguata agli standard di sicurezza) e di un intervento di 5 milioni per la mensa e il front office per l’accoglienza stranieri alla questura (già in appalto).

Si svilupperanno nell’arco di una decina d’anni, per lotti, gli interventi sulle caserme: dopo la rinuncia dello Stato alla cittadella militare a Mattarello, entro 7 anni si calcola che l’esercito libererà i 12 ettari del distretto militare di viale Verona (caserme Battisti), che passeranno alla Provincia insieme a una parte delle Damiano Chiesa in via Ghiaie (area destinata al nuovo ospedale). Tutti i militari saranno concentrati alle caserme Pizzolato: 60 milioni il costo dell’intervento.

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