Nuovo logo di Rovereto, Plotegher: «Ridateci la quercia»

Arriva in consiglio con una mozione la polemica sulla scelta del Comune Commissionato e pagato, ha ormai sostituito lo stemma araldico della città



ROVERETO. Va bene, vi siete divertiti. Ma adesso basta scherzare e ridateci la Quercia. Potrebbe essere sintetizzata così la mozione con cui Piergiorgio Plotegher chiede al consiglio di imporre alla giunta il ritorno al vecchio simbolo della città. Accantonato per tutto ciò che non sono documenti ufficiali a favore di un nuovo logo, diciamo creativo, che con la consueta attenzione maniacale per il politically correct lo stesso Plotegher definisce «strampalata proposta» «frutto di un colpo di sole» e «arlecchinata», facendosi molto probabilmente interprete di un sentire più che diffuso in città. Al di là dei gusti, comunque, l’argomentazione di Plotegher è anche oggettiva. Rovereto ha una storia ed una immagine, ed entrambe sono da sempre rappresentate dallo storico stemma con quercia e corona, Un simbolo «entrato irreversibilmente nel patrimonio genetico cittadino». Il senso di accantonarlo spendendo pure dei soldi (12 mila euro, anche se per un progetto più ampio), e a vantaggio di un logo asettico e impersonale, sfugge più o meno a chiunque. Magari risponde a logiche di marketing, ma anche quelle molto innovative, perché anche in quel settore i marchi storici (la vecchia C allungata della Coca Cola, per esempio) sono considerati patrimonio intoccabile.

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