Nuove linee bus, Lizzana non ci sta

Raccolta firme per ripristinare la corsa per Mori e l'arrivo in corso Bettini


Paolo Trentini


ROVERETO. Non si sono ancora spente le lamentele contro le nuove corse urbane degli autobus che arriva la raccolta firme. Come ogni cosa che cambia le abitudini, sembra non piacere proprio a nessuno. Ancora meno alla circoscrizione di Lizzana che tra qualche giorno comincerà a raccogliere "autografi" per rivedere il nuovo piano d'area ideato da Trentino Trasporti.

La circoscrizione, nell'ultimo consiglio, ha chiesto a gran voce di ripristinare il percorso precedente dell'autobus che da Mori raggiungeva il Millennium e quindi Lizzana e Lizzanella, prima di arrivare in centro. Non è finita qui, non piace nemmeno il capolinea in largo Posta della corsa 1. Consiglieri e cittadini vorrebbero un prolungamento fino in corso Bettini, per permettere agli studenti di scendere dai mezzi pubblici davanti alla scuola. Infine l'ultima richiesta: aumentare le fermate delle corse extraurbane in direzione nord in modo che chi provenga da Ala o Avio possa fermarsi a Lizzana senza dover passare prima dal centro della città.

«L'errore - spiega il presidente della circoscrizione Lizzana Maurizio Migliarini - è stato commesso a monte, quando il nuovo piano è stato presentato a due circoscrizioni (Marco e Noriglio) tenendo all'oscuro tutte le altre. Si parla di carenza di risorse, ma a rimetterci sono soprattutto i comuni limitrofi e i quartieri di Lizzana, Sacco e San Giorgio. A parere nostro è stata fatta una scelta sbagliata e per questo abbiamo deciso, assieme ai cittadini, di promuovere la raccolta firme».

Nella stessa seduta i consiglieri hanno lamentato una volta di più il problema della scarsa comunicazione tra amministrazione e circoscrizione e la cronica assenza di risposte alle varie richieste periodicamente inviate. Sul banco la questione dell'edificio di via Guetti da tempo lasciato al suo destino. Ormai la costruzione è cadente, ed è diventata un covo per piccioni, zanzare, topi e quant'altro e i consiglieri chiedono l'intervento della ditta che l'ha costruita o in alternativa dell'amministrazione.













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