«Nuove auto ecologiche? Ora non ci sono soldi»

L’assessore Marchesi deve fare i conti con la cura dimagrante del bilancio «A breve scatterà il bike sharing realizzato in parte con le bici elettriche»


di Paolo Piffer


TRENTO. Per quanto il parco macchine comunale conti su una buona metà dei mezzi alimentati “ecologicamente” - gpl, metano, elettrici o ibridi che siano - si prospettano tempi difficili, a causa della crisi economica e della conseguente cura dimagrante dei bilanci di previsione. La conferma viene dall’assessore all’ambiente e alla mobilità Michelangelo Marchesi: «Non c’è dubbio che proseguiremo su questa strada ma è necessario tenere conto della congiuntura economica sfavorevole. Perciò si è dovuto metter mano alle previsioni di acquisto di nuovi veicoli “sostenibili”».

Quindi?

Quindi questa decisione toccherà i prossimi esercizi. Il che vuol dire che rispetto alle previsioni i soldi sono di meno e, per forza di cose, si compreranno meno mezzi “ecologici”. Ci sarà una scala di priorità e gli interventi si concentreranno in alcuni settori dove c’è l’assoluta necessità di rivedere parte del parco macchine o in caso di certificata “vecchiaia”, tanto per intenderci.

Perciò, urge razionalizzare.

Certo. Se poi vogliamo proprio trovarci un valore aggiunto a questa situazione allora si può dire che cercheremo di “sfruttare” al meglio ciò che abbiamo attuando tutti gli interventi possibili per prolungare la vita dei mezzi. Teniamo conto che, come dicono anche diverse associazioni ambientaliste - salvo il fatto che i mezzi “ecologici” sono l’optimum - è comunque significativo non usare male il parco macchine che si ha a disposizione. Soprattutto in termini di costi, materie prime ed energia impiegati. In altre parole, è bene riuscire ad ammortizzare in maniera corretta il loro valore.

Par di capire, di necessità virtù.

Mettiamola così. Anche se un mezzo appartiene a una categoria che sarebbe opportuno superare, meglio fare in modo che lo si sfrutti fino al massimo delle sue potenzialità. A meno che non sia gravemente compromesso e rechi danni evidenti all’ambiente.

In città non sono poi molti i distributori che offrono gpl e metano.

E’ vero, ma stanno venendo avanti alcuni progetti che mi auguro si concretizzino al più presto. Penso all’iniziativa dell’Aci che nell’area ex Zuffo, punto di forte passaggio, prevede (accanto ai chioschi del Comune che partiranno a breve), un servizio completo che coprirà tutte le tipologie di combustibile. Oppure al servizio in programma all’Interporto. A breve, entro il primo semestre del prossimo anno, partirà poi un sistema di bike-sharing in parte realizzato con bici elettriche. Una quota delle colonnine per la ricarica potranno servire anche le auto.

Dal suo osservatorio, nota sensibilità su questi temi da parte della cittadinanza?

Direi di sì, nonostante la crisi. Il parco macchine è in evoluzione. C’è uno spostamento verso modelli meno energivori e con minori emissioni. Ma anche una crescita di interesse verso l’auto elettrica e gli ibridi.

Vista la situazione, ci potrà essere qualche novità?

Dal prossimo anno, Trentino Trasporti dovrebbe sperimentare in città alcuni nuovi bus ibridi, alimentati a metano e idrogeno. Inoltre, Dolomiti Energia ha acquistato dei mezzi per la raccolta dei rifiuti in centro storico che in parte vanno a metano e per un’altra sono ibridi idrogeno-metano. Porteranno dei vantaggi anche per quanto riguarda l’impatto acustico.

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