Nuove attività, subito fino a 50 mila euro per partire

Provincia, «rivoluzione» nei contributi: per gli imprenditori l’aiuto della Provincia arriverà in anticipo, con i voucher per pagare le spese. Compreso l’affitto


di Chiara Bert


TRENTO. Non più un rimborso spese alla fine, quando l’attività è già stata avviata. Ma un aiuto all’inizio dell’avventura imprenditoriale, sotto forma di voucher fino a 50 mila euro su una spesa massima ammissibile di 100 mila euro.

Ecco come cambia, in Provincia, la logica dei contributi a sostegno dei nuovi imprenditori. Una rivoluzione non di poco conto, perché risponde a sollecitazioni che erano arrivate nel corso degli anni da chi, soprattutto giovani, aveva avviato una propria attività. «Senza un capitale iniziale a disposizione», era stata l’obiezione, «è impossibile partire». «Chi non ha un sostegno familiare alle spalle resta tagliato fuori».

L’assessore allo sviluppo economico e al lavoro Alessandro Olivi ha preso atto che quelle richieste erano sensate. E in Provincia è stato messo a punto un nuovo approccio: ieri la giunta ha approvato la pre-adozione della delibera che dettaglia il nuovo metodo di finanziamento, che ora passerà in commissione per poi tornare in giunta a fine mese per l’adozione finale.

La prima novità è una spinta alla semplificazione:«Nascerà uno sportello unico presso Trentino Sviluppo che si occuperà di coordinare tutti gli interventi sulla nuova imprenditorialità, evitando alle persone di essere rimbalzate da un ufficio all’altro», spiega Olivi. E sarà la stessa Trentino Sviluppo ad erogare il contributo.

Il sostegno riguarderà qualsiasi nuova iniziativa imprenditoriale (escluse quelle opportunistiche, come il passaggio da un’azienda già esistente ad un’altra) e soprattutto ricomprenderà quasi tutte le tipologie di spesa, chiarisce il dirigente del Dipartimento sviluppo economico Claudio Moser: si va dai piccoli investimenti fissi alle spese di avvio, alle consulenze (in questo caso con un particolare incentivo per giovani e donne); soprattutto saranno ammesse anche le spese di affitto, che in particolare nel settore del commercio, per chi non ha un immobile di proprietà, rappresentano una delle voci più pesanti. Ma anche i rifiuti e le spese condominiali, oltre a energia, acqua e riscaldamento.

Il contributo provinciale - e qui sta il grosso cambiamento - non sarà più una percentuale sulle spese rendicontate, ma un’anticipazione della spesa sottoforma di voucher per un importo pari al 50% dell’importo messo a costo. Il contributo sarà di massimo 50 mila euro su una spesa ammissibile di 100 mila. «Stimiamo un centinaio di domande all’anno», dice l’assessore. Il budget è di circa 4 milioni, che potrà essere via via integrato anche con i fondi europei.

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