Nudo maschile? Quadro censurato

La tela (che raffigura un fondoschiena) «sgradita» ai vertici dell'Hotel Trento



TRENTO. Un nudo maschile può turbare anche nel 2012, nonostante si tratti di un'opera d'arte. Un fondoschiena di un uomo, un olio su tela nato da un'emozione fugace, è stato censurato. Siamo all'hotel Trento dove in questi giorni è in corso una mostra d'arte, inaugurata il 21 gennaio alla quale partecipano 35 pittori trentini. Ad un'artista locale, Silvana Todesco, è stato respinto il dipinto, perché la tela ha scosso i vertici dell'albergo che ospita l'esposizione. Niente da fare. La tela, nonostante fosse già stata inserita sul catalogo da due settimane, non è mai stata esposta. «Mi è stato detto che dovevo sostituirla, altrimenti non avrei potuto esporre - spiega Silvana Todesco - Mi sono arrivate mail, telefonate dalla sezione di Trento della Federazione italiana degli artisti che mi chiedevano di cambiare il quadro, quello che avevo proposto era troppo scabroso».

L'artista incredula ha però deciso di andare avanti per la sua strada e non ha così esposto nulla. Il quadro rappresenta un sedere ben definito di un uomo, ispirato all'arte del Cinquecento, dove era in voga raffigurare parti del corpo. Probabilmente il dettaglio che ha turbato è stata la rosa che esce dal fondoschiena. «Non c'era nessun riferimento volgare - spiega la pittrice - è una tela ispirata all'amore. La rosa rappresenta la figura femminile. Si tratta di amore».

La tela, dal titolo «La vie en Rose», si ispira alla famosissimia canzone. Per l'artista un nudo femminile non avrebbe fatto tanto scalpore, visto che nella mostra ci sono già due quadri raffiguranti nudi di donna. Le opere erano state per giunta pubblicate sul catalogo e quindi approvate dalla direzione artistica. La cerimonia di inaugurazione si è svolta senza alcuna protesta. L'assessore alla cultura, Lucia Maestri ha partecipato all'evento, senza far cenno dell'accaduto. Insomma tutto è passato in sordina. La pittrice, dal canto suo, si consola così: «Per fortuna che un quadro turba, deve suscitare un'emozione, altrimenti sarebbe un poster. Almeno nell'arte speravo ci potesse essere libertà d'espressione».













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