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Notizie agli 007: la parola ai giudici

TRENTO. È passata al Tribunale del Riesame, ieri a Trento, la richiesta degli avvocati degli indagati nell’ambito dell’operazione “Basil” che ha smascherato una rete di uomini in divisa che avrebbe...



TRENTO. È passata al Tribunale del Riesame, ieri a Trento, la richiesta degli avvocati degli indagati nell’ambito dell’operazione “Basil” che ha smascherato una rete di uomini in divisa che avrebbe diffuso dati sensibili al titolare dell’agenzia investigativa Delmarco di Bolzano e a un omologo di Verona. L’avvocato Federico Fava, che difende 5 degli indagati, ha depositato una memoria. Il pm ha però chiesto la conferma dei domiciliari per tutti gli indagati. La richiesta di revoca era stata già stata avanzata dalla difesa al Gip, che però aveva rigettato una decisione che, in sede naturale, spettava al riesame. Nella memoria della difesa vengono contestati i gravi indizi e viene contestata l’esigenza cautelare, dal momento che i soggetti sono stati sospesi dal servizio. Nel caso poi di Mauro Delmarco la Questura di Bolzano, la scorsa settimana, ha revocato anche la licenza. Contestata dalla difesa la corruzione e l’accesso abusivo al sistema delle forze dell’ordine. La complessa operazione aveva portato all’arresto di 9 persone, sei gli appartenenti o ex appartenenti alle forze dell’ordine e collaboratori di Delmarco; 7 le denunce. Decine i casi contestati, le ipotesi di reato sono: corruzione; istigazione alla corruzione; accesso abusivo a una rete informatica aggravato; rivelazione del segreto d’ufficio. Secondo l’ipotesi accusatoria gli agenti delle Forze dell’ordine sarebbero stati al soldo dell’agenzia di investigazione privata Delmarco, con sede a Bolzano. In cambio di un compenso, gli agenti avrebbero sfruttato le credenziali di servizio per ottenere informazioni riservate. Il presunto illecito riguarda anche un altro beneficiario, l’agenzia investigativa Matrix di San Martino Buonalbergo, a Verona.













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