Not, quei 50 milioni già spesi prima di averlo

Sono serviti 35 milioni per espropriare l’area di Mattarello da cedere allo Stato Altri 12 milioni per apprestare l’area di via Al Desert. Più varie consulenze


di Chiara Bert


TRENTO. Il nuovo ospedale in località al Desert non c’è e forse mai si farà, se alla fine Provincia e Comune decideranno per il trasferimento a Mattarello. Ma per la sua costruzione si sono già spese decine di milioni di soldi pubblici. Una cinquantina, ha ricordato il vicesindaco e assessore comunale di Trento Paolo Biasioli. Sono 35 milioni spesi per espropriare i 28 ettari di terreno a San Vincenzo di Mattarello, sull’area che sarebbe dovuta diventare la nuova cittadella militare (prima del dietrofront del ministero della difesa) e in cambio della quale lo Stato ha ceduto alla Provincia le aree di via Mas al Desert dove stavano le caserme Bresciani, Chiesa e Pezzoli. Più di 12 i milioni spesi per apprestare l’area, che oggi ospita il Centro per la protonterapia dove le attività di cura sono cominciate lo scorso ottobre.

Ma se davvero, dopo lo stop al bando imposto dal Tar e dal Consiglio di Stato che hanno accolto i ricorsi di due concorrenti, fossimo alla vigilia di un cambio di rotta importante sul più grande appalto pubblico del Trentino (470 milioni i costi di costruzione), allora vale la pena tornare indietro e ripercorrere dove sono stati spesi fin qui i soldi pubblici.

Il 16 settembre 2005 l’allora giunta provinciale - assessore ai lavori pubblici Silvano Grisenti - affida all’ingegner Luca Oss Emer un incarico di consulenza alla progettazione e di coordinatore per la sicurezza delle opere di apprestamento dell’area per il Nuovo ospedale: spesa totale di 243 mila euro. L’area di via Mas al Desert era infatti occupata da una serie di manufatti e necessitava di essere bonificata dai materiali tipici degli insediamenti militari, dunque ordigni bellici, idrocarburi, amianto. A settembre 2006 il Not inizia a presentare il conto: per sistemare l’area delle ex caserme, ripulirla e spianarla, occorrono 12,2 milioni di euro per lo studio di fattibilità e il progetto preliminare e definitivo: servono anche a demolire gli edifici esistenti, a sistemare i sottoservizi con l’allacciamento alle reti elettrica, idrica e fognaria, a riportare il terreno arido, a realizzare barriere antirumore e tutta una serie di opere, tra cui l’innalzamento della quota del terreno.

Altro passaggio, 19 settembre 2008: la giunta - assessore Mauro Gilmozzi - approva il progetto esecutivo per le opere di messa in sicurezza e confinamento dell’area delle caserme ex Pezzoli e Bresciani, per un costo di 137 mila euro. Il mese successivo viene istituito il gruppo misto per la progettazione delle opere di apprestamento dell’area (altra consulenza da 75 mila euro all’ingegner Alessandra Mora) e successivamente viene approvato il progetto esecutivo di apprestamento: 4,5 milioni. Si arriva al 14 dicembre 2010, assessore ai lavori pubblici è Alberto Pacher: la giunta nomina la direzione lavori per i lavori in via al Desert: per i due componenti esterni la parcella è di 144 mila euro.

Lavori realizzati, l’area è pronta e ospita il Centro per la protonterapia, che doveva essere un pezzo del nuovo ospedale. Ma il neoassessore Luca Zeni ha spiegato che la struttura può funzionare anche da sola, separata da un Not che ha preso la via di Mattarello.

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